Casa Rampante #7: mi presti il blog, per favore? (ovvero, recensione di "La verità sul caso Harry Quebert" di Joel Dicker)
Creato il 06 ottobre 2013 da Lalettricerampante«Amore, mi presti il blog?»
«Scusa?»
«Mi presti la Lettrice Rampante un attimo?»
«E per farci che?»
«Devo stroncare "La verità sul caso Harry Quebert". Così ti risparmio anche la fatica di leggerlo».
«Uhm, ok... ma solo perché sei tu. E soprattutto: NIENTE PAROLACCE»
«Ci provo...»
Ecco la recensione del Lettore Rampante:
Bè è bello spesso...ne parlano tutti...c'è un omicidio... lo ha già comprato Papà, perché io 19,50 € per un libro non li spendo... Il nuovo trono di spade non esce chè tra sei mesi, Massì, dai leggiamolo.
Già dalle prime 50 pagine non sono molto convinto: dove sono le sparatorie? Ah, non ci sono: non è un poliziesco né un libro d'azione. Vabbé ma c'è un cadavere almeno, no? No. O perlomeno, non ancora. Beh, ma almeno il protagonista è decisamente simpatico, o almeno interessante. No, è uno scrittore piuttosto antipatico, niente di emozionante e controverso come i detective privati McKenzie o Kayankaya. E non è nemmeno un Montalbano, un avvocato Guerrieri, un barrista Massimo, che dove peccano di machismo sopperiscono col carisma e la simpatia. Questo è perfino peggio di Robert Langdon. Bè, mi dico, magari il protagonista non mi piace molto, ma ci saranno di sicuro delle spalle convincenti. Niet. In realtà le comparse non mancano, anzi, diciamo pure che ce ne sono a bizzeffe, una peggio dell'altra. Ma per la miseria, io non dico di spingersi a Nonno Ampelio e alla sua gang di vecchini, e nemmeno di inserire qualche disadattato come Bubba Rogowsky, ma caspita, se il massimo della comicità viene dato da una madre un po' tonta e un po' pettegola...non ci siamo, non ci siamo proprio.
Comunque non demordo e vado avanti dicendomi "vabbè, son quasi ottocento pagine, anche Il Signore degli Anelli nelle prime 400 è terribile...dai che poi migliora". Ed in effetti la vita della tranquilla cittadina Aurora, dove risiede il famosissimo Harry Quebert, anche lui scrittore, e mentore del protagonista, è piuttosto ben caratterizzata, specie nei flashback degli anni 70'. Quebert e Nola, la vittima (finalmente compare anche un morto), si possono considerare i coprotagonisti del romanzo, che fondamentalmente è incentrato, più che sullo scoprire l'assassino, sulla storia d'amore tra questi due. Uno scrittore a là page ed una ragazzetta quindicenne. E, sì: i dialoghi tra i due fidanzatini sembrano scritti da Moccia. Ora, potrete capire il mio disappunto quando per una buona metà del libro trovo frasi del tipo "Oh, tesoro mio, oggi guardavo i gabbiani volare sulla spiaggia, e sapendo quanto tu ami i gabbiani ho pensato a te, perchè anche io ti amo come i gabbiani. Oh, tesoro, perché non possiamo volare liberi come loro, sulle ali del nostro amore?" * Ecco, diciamo che ora ogni volta che vedrò dei gabbiani penserò a questo libro di merda, e mi verrà voglia di tirargli un sasso.
Ma sto divagando, o meglio, sto lagnandomi. Tornando alla trama del libro, è piuttosto semplice e ve la potete trovare in quarta di copertina o su Wikipedia, ma già che state leggendo qui: Marcus, uno scrittore reso famoso dal suo primo e unico libro, non riesce a scriverne un secondo, così si reca a trascorrere un po' di tempo dal suo vecchio insegnante Harry, anche lui uno scrittore famoso, nella speranza che gli torni l'ispirazione. Naturalmente, Marcus finisce per scrivere un libro su Harry, e sul rapporto che lo lega(va) alla ragazzina scomparsa nel '75. Ci sono un po' di colpi scena alla fine, che forse sarebbero stati più proficui se fossero stati diluiti anche tra pagina 200 e 600, e non soltanto relegati nelle ultime 150 pagine. Inoltre molti di queste "rivelazioni" sono assolutamente imprevedibili, infastidendo quindi ulteriormente un certo target di lettori (nello specifico: ME) che odia gli Harmony e ama cercare di indovinare l'identità del colpevole dagli indizi disseminati nel libro.
Infine, ad aggiungersi al cumulo di m..fango con cui seppellirei il tomo, se non fosse paragonabile ad un investimento in beni mobili visto il prezzo, va la stereotipizzazione del mondo dell'editoria, che per carità sarà anche reale, ma mi vien difficile da digerire se raccontata da un autore semisconosciuto. E poi c'è che l'autore ha 'sto vizio porco di riportare nuovamente parti già scritte in precedenza. Ma io dico, se anche pagina 11 non me la ripeti identica a pagina 631 lo capisco lo stesso cos'è successo. E visto che hai scritto 770 pagine, anche se ne togli una ventina non è che ti vien troppo piccino il libro, eh
Beh, c'è poco altro da dire: in sintesi ho leggiucchiato le prime 200 pagine, sofferto le successive 400, letto con un certo interesse le ultime 170, non fosse altro che per sapere come andava a finire. Comunque troppi personaggi e troppe coincidenze che s'intrecciano in modo del tutto pilotato. Diciamo che a conti fatti si può paragonare a Io uccido o a Il simbolo perduto, anche questi dei bestseller che concentrano troppi avvenimenti nel finale, senza prendersi la briga di fornire troppe spiegazioni al lettore. La differenza lampante con questi due romanzi è che questi ultimi, seppur rovinati dal finale, riescono ad essere coinvolgenti ed emozionanti fino alle ultime cento pagine. La verità sul caso Harry Quebert no.
Almeno ho risparmiato alla Lettrice 'sta noia. Nota di merito andrebbe ai consigli per scrittori che precedono ogni capitolo, andrebbe perché non è che mi sembrino 'sti colpi di genio e perché ci sono un sacco di riferimenti alla boxe, altro leit motiv del libro. (NdLR - nota del lettore rampante: Io odio la nobile arte della boxe, molto meglio il golf, se si vuol passare per gentiluomini, o l'hockey se si cerca la violenza gratuita.)
PS: Grazie amore per avermi prestato il blog. Non ho detto troppe parolacce, vero?
(*NdR: il lettore rampante si scusa per il disagio ed il disguido e tiene a precisare che la romanticissima frase pubblicata non proviene dal libro anche se ne ricalca lo stile)
Titolo: La verità sul caso Harry Quebert Autore: Joel Dicker Traduttore: V. Vega Pagine: 779 Anno di pubblicazione: 2013 Editore: Bompiani ISBN: 978-8845273285 Prezzo di copertina: 19,50 € Acquista su Amazon: formato brossura: La verità sul caso Harry Quebert formato ebook: La verità sul caso Harry Quebert (Narratori stranieri Bompiani)
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