Avete presente la location del finale del film “L’audace colpo dei soliti ignoti”, quella piazza incorniciata fra palazzacci squadrati (gli stessi di questa foto d’epoca) e quella che sembra una grande chiesa? Si tratta di piazza Don Bosco e omonima basilica, er cupolone de Cinecittà, non inteso come cinema italiano ma semplicemente come quartiere. All’epoca un lapillo di Eur caduto in borgata, oggi una piazza come tante della Roma anonima e continentale, non in centro e non più in periferia. A meno di cinquecento metri in linea retta sorge un’altra grande chiesa costruita dieci anni dopo, San Policarpo, ma lo stile è ben altro, e anche il quartiere intorno, costruito a misura d’uomo e con tanto verde, sembra distante chilometri ma è solo sull’altra sponda della Tuscolana. Don Bosco era dietro casa mia, una casa in cui ho abitato dieci anni, ma non ci passavo mai, ognuno ha una sua geografia personale, che non rispecchia quella reale, e nella mia Don Bosco non c’era, oppure era un macchia sbiadita sulla cartina. Oggi, che non abito più da quelle parti, mi è capitato di passarci; mi sono guardato intorno, mi ha colpito subito il degrado delle facciate dei casermoni, e la luce perfetta che probabilmente aveva ispirato Nanni Loy. Attraverso i giardinetti in mezzo alla piazza e scorgo un palo, quelli che hanno la funzione di sorreggere un rettangolo di marmo con l’indicazione topografica, ma prima che la mia mente richiamasse il concetto di segnaletica stradale, avevo già letto il nome inciso sulla targa: Piergiorgio Welby. Perché è qui che abitava Welby, e da una di quelle finestre che si sarà affacciato l’ultima volta, prima che la malattia lo condannasse definitivamente all’immobilità, e contro quella chiesa che un gruppo di cattolici del posto, e non di atei mangiapreti, protestò contro l’infame diktat vaticano che gli negò i funerali religiosi. E’ qui che si recitò l’ultimo atto di una vicenda che toccò l’Italia e che fece vacillare le sue leggi e la morale costituita. E’ curioso pensare come uno cerchi i cambiamenti del proprio tempo fra le pagine dei giornali e nei reportage dai nuovi fronti, quando qualche volta basterebbe andare a prendere un caffè nella piazza dietro casa.
——————
*Piazza Don Bosco, per la sua parentela architettonica con l’Eur, è stata usata anche per girare gli esterni di casa Steiner, nel film “La dolce vita” di Federico Fellini.
Magazine Cultura
Avete presente la location del finale del film “L’audace colpo dei soliti ignoti”, quella piazza incorniciata fra palazzacci squadrati (gli stessi di questa foto d’epoca) e quella che sembra una grande chiesa? Si tratta di piazza Don Bosco e omonima basilica, er cupolone de Cinecittà, non inteso come cinema italiano ma semplicemente come quartiere. All’epoca un lapillo di Eur caduto in borgata, oggi una piazza come tante della Roma anonima e continentale, non in centro e non più in periferia. A meno di cinquecento metri in linea retta sorge un’altra grande chiesa costruita dieci anni dopo, San Policarpo, ma lo stile è ben altro, e anche il quartiere intorno, costruito a misura d’uomo e con tanto verde, sembra distante chilometri ma è solo sull’altra sponda della Tuscolana. Don Bosco era dietro casa mia, una casa in cui ho abitato dieci anni, ma non ci passavo mai, ognuno ha una sua geografia personale, che non rispecchia quella reale, e nella mia Don Bosco non c’era, oppure era un macchia sbiadita sulla cartina. Oggi, che non abito più da quelle parti, mi è capitato di passarci; mi sono guardato intorno, mi ha colpito subito il degrado delle facciate dei casermoni, e la luce perfetta che probabilmente aveva ispirato Nanni Loy. Attraverso i giardinetti in mezzo alla piazza e scorgo un palo, quelli che hanno la funzione di sorreggere un rettangolo di marmo con l’indicazione topografica, ma prima che la mia mente richiamasse il concetto di segnaletica stradale, avevo già letto il nome inciso sulla targa: Piergiorgio Welby. Perché è qui che abitava Welby, e da una di quelle finestre che si sarà affacciato l’ultima volta, prima che la malattia lo condannasse definitivamente all’immobilità, e contro quella chiesa che un gruppo di cattolici del posto, e non di atei mangiapreti, protestò contro l’infame diktat vaticano che gli negò i funerali religiosi. E’ qui che si recitò l’ultimo atto di una vicenda che toccò l’Italia e che fece vacillare le sue leggi e la morale costituita. E’ curioso pensare come uno cerchi i cambiamenti del proprio tempo fra le pagine dei giornali e nei reportage dai nuovi fronti, quando qualche volta basterebbe andare a prendere un caffè nella piazza dietro casa.
——————
*Piazza Don Bosco, per la sua parentela architettonica con l’Eur, è stata usata anche per girare gli esterni di casa Steiner, nel film “La dolce vita” di Federico Fellini.
Possono interessarti anche questi articoli :
-
6° Premio Internazionale per la Sceneggiatura Mattador: la Giuria 2015 si...
I migliori aspiranti sceneggiatori del 6° Premio Mattador saranno resi noti venerdì 3 luglio 2015 alle ore 17.30 al Teatro Verdi di Trieste, Sala di... Leggere il seguito
Da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA -
Sabaudia Film Fest: il festival dedicato alla commedia italiana
Si terrà a Sabaudia dal 10 al 18 luglio il Sabaudia Film Fest, promosso ed organizzato dal Comune di Sabaudia. La prima edizione del festival dedicato alla... Leggere il seguito
Da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA -
Perché al “concorso” Rai non dovrebbe andare nessuno
Miei cari, so che mi ripeterò, poiché ne avevo già parlato in precedenza ma sinceramente, la storia del concorso per giornalisti Rai mi ha nauseata ed... Leggere il seguito
Da Rory
CULTURA, MUSICA -
COSENZA: L’UOMO NOMADE | Peregrinazioni, terre lontane, luoghi, etnie,...
Mostra L’UOMO NOMADE peregrinazioni, terre lontane, luoghi, etnie, migranti, memorie Cosenza – Palazzo ArnoneMercoledì 1 luglio 2015 – ore 11. Leggere il seguito
Da Amedit Magazine
CULTURA, SOCIETÀ -
Quattro chiacchiere e un caffè con... Francesca Angelinelli!
Buon pomeriggio, cari lettori! ^^Oggi sono qui per con un appuntamento speciale di "Quattro chiacchiere e un caffè con...", rubrica di interviste e curiosità. Leggere il seguito
Da Francikarou86
CULTURA, LIBRI -
ROMA e SUTRI: PRIMA NAZIONALE KIRON CAFE’ | TEATRI DI PIETRA LAZIO XVI EDIZIONE
KIRON cafè TEATRI DI PIETRA LAZIOXVI EDIZIONE PRIMA NAZIONALE SABATO 4 LUGLIO 2015ANFITEATRO DI SUTRI (Viterbo) DOMENICA 5 LUGLIO 2015AREA ARCHEOLOGICA, PARCO D... Leggere il seguito
Da Amedit Magazine
CULTURA, SOCIETÀ




