di Michael Curtiz
Voto: 9 e 1/2/10
We’ll always have Paris.
(Avremo sempre Parigi.)
Rick
Casablanca, 1941. Dallo scoppio della guerra molti abitanti dell’Europa occupata desiderano raggiungere l’America per vivere finalmente liberi. Purtroppo non tutti riescono a raggiungere direttamente Lisbona per prendere una nave, così ripiegano in Africa, attraversando il Mediterraneo per giungere ad Oran e da lì con qualunque mezzo raggiungono le coste dell’Africa, fermandosi a Casablanca, nel Marocco francese. Qui alcuni fortunati, con il denaro, o amicizie influenti, o fortuna, possono ottenere il visto per Lisbona, e da lì partire per il nuovo mondo. Tutti gli altri si fermano a Casablanca e aspettano… aspettano… aspettano… e la sera si ritrovano nel locale di Rick, un americano dal passato misterioso. Un giorno questo “passato” arriva all’improvviso a Casablanca sottoforma di Ilsa, una bellissima donna giunta insieme ad un uomo ricercato dai tedeschi per essere scappato da un campo di concentramento.
Tra amore, patriottismo, guerra e amicizia si dipana la trama di un film che ha segnato la storia del cinema.
Che cos’è un capolavoro? Per quanto riguarda l’ambito cinematografico io penso di averlo capito guardando questo film. Un capolavoro è un film vecchio di settant’anni tondi tondi (settanta!!!) che ancora riesce a emozionare, e mica poco!!!!! Considerando poi che la storia d’amore non mi ha particolarmente emozionato, immagino quanto debba piacere questo film a chi invece riesce a coglierne anche il lato sentimentale!
Non che la storia tra Rick e Ilsa comunque mi sia dispiaciuta, è fondamentale ai fini del film, e qualche momento emozionante l’ha regalato anche a me (non ho mica scelto a caso la frase che ho messo a inizio post!). Però non è stata per me il fulcro del film, è rimasta un po’ in secondo piano. Quello che mi è piaciuto di più nel film è stato… bè, tutto il resto! La guerra in sottofondo, tutta la storia dei fuggiaschi che volevano andare in America e rimanevano bloccati lì, il patriottismo francese, i nazisti, tutti i personaggi che girano intorno ai protagonisti, a cominciare dal Capitano Renault, personaggio che rimane un po’ ambiguo per tutto il film, ma che alla fine si lascia conquistare dal patriottismo. L’ultima frase del film Rick la rivolge proprio a lui: “Louis, credo che questo sia l’inizio di una bella amicizia.”, e a parer mio è uno dei finali più belli ch’io abbia mai visto, con loro due che si allontanano nella nebbia.
Iniziando a vedere il film devo ammettere che un po’ sbuffavo pensando: che noia un intero film in bianco e nero! Bè, non so se è stato perché il film mi ha preso così tanto, o se perché davvero mi ero sbagliata di grosso, fatto sta che ho l’amato moltissimo anche visivamente, e ho scoperto con ammirato stupore quante meravigliose sfumature può avere il banco e nero semplicemente usando bene la luce! Ne è un esempio la bellissima immagine di Ingrid Bergman che ho messo qui a fianco (ok, leggermente ritoccata con photoshop, ma solo per renderla un po’ più luminosa, giuro che l’effetto che faceva sullo schermo era esattamente lo stesso!)Ho letto da qualche parte (probabilmente sulla Wikipedia) che esiste di questo film una versione ricolorata del 1980. Bè, sono proprio contenta di non aver visto quella! Se un film è stato girato in bianco e nero non ha senso volerlo colorare, secondo me, l’assenza di colori fa parte della sua storia, è stato girato così, in un periodo in cui il cinema era in bianco e nero, insomma, c’è poco da fare: il colore lo snaturerebbe! E poi, ripeto, il bianco e nero gli dà un fascino tutto particolare!!! Ecco qui sotto un’altro bell’esempio, sempre con Ingrid Bergman (a lei erano dedicati, almeno a quanto mi è parso, i più bei giochi di chiaroscuro).
Che altro dire di questo megaclassico? Ah, bè, sì, come non citare le strafamose citazioni?!? Anche se non avevo mai visto il film e, a dirla tutta, non avevo idea di quale fosse la trama, comunque alcune di queste citazioni le conoscevo già. Come spesso mi succede quando si tratta di qualcosa di così famoso, di così familiare nonostante tutto, mi è difficile stabilire se a farmele piacere così tanto non è stata forse semplicemente la consuetudine a considerarle mitiche. Però stavolta mi sento di dire con una certa sicurezza che no, non è solo per quello, sono davvero scene che ti entrano nel cuore, e frasi che ti colpiscono irrimediabilmente, e soprattutto poi alcune non sono poi così belle se prese da sole, ma acquistano fascino all’interno del film, per il significato che hanno nella scena. Ma bando alle ciance, le ho riportate tutte alla fine del post queste frasi famose (e più un basso ho inserito anche una curiosità su una di queste), andate a leggervele! :)
A contribuire al successo di questo film ha sicuramente avuto una parte importante la famosa canzone che i protagonisti del film chiedono a Sam, il pianista di colore, di suonare: As time goes by. La melodia mi era sicuramente già familiare, ma dopo aver visto il film non mi si è più tolta dalla testa!!
Infine, vorrei fare un’ultima considerazione non sul film in sé ma sulle circostanze che mi hanno permesso di vederlo: Casablanca è stato trasmetto qualche settimana fa, di sabato mattina, su RaiTre. Non ci potevo credere che stessero per mandare in onda cotanto film, così anche se ero un po’ titubante ho pensato che non potevo proprio farmi sfuggire l’occasione!
L’unica leggera insoddisfazione derivata da questa visione è che il film era, ovviamente, doppiato: mi piacerebbe molto ora rivederlo in lingua originale! :)
Curiosità
Ho parlato prima delle frasi famose di questo film. La più famosa è forse Suonala ancora Sam, che Woody Allen ha anche scelto come titolo per un suo film. Bè… questa battuta nel film non c’è! L’ho aspettata con ansia in entrambe le scene in cui si parla della canzone, ma né la Bergman né Bogart la pronunciano mai. Ho controllato sulla sempre fedele Wiki se per caso era un problema di traduzione, ma pare proprio che “Suonala ancora Sam” sia una falsa citazione! Tra le citazioni vere quella che ci va più vicina è “Play it once”, ma “Play it again” non viene mai detta!Altra piccola curiosità, scoperta sempre grazie alla Wikipedia, è che la versione italiana ha subito alcune modifiche per “censurare” certi riferimenti al nostro Paese che evidentemente erano poco graditi! Nel film viene detto che in passato Rick si è battuto per alcune cause in cui credeva, per esempio ha aiutato gli etiopi nella guerra contro gli italiani, ma nella traduzione il suo aiuto è andato ai cinesi. Il personaggio di un ufficiale italiano, il capitano Tondelli, è stato completamente eliminato (le sue scene sono state tagliate). Infine un personaggio di nome Ferrari, dalla dubbia onestà, è diventato in italiano Ferrac per cancellare ogni possibile riferimento al nostro Paese.
Informazioni sul film
Titolo: Casablanca
Titolo originale: Casablanca
Regia: Michael Curtiz
Anno: 1942
Paese: USA
Genere: drammatico, romantico
Soggetto: Murray Burnett, Joan Alison (autori dell’opera teatrale Everybody Comes to Rick’s)
Sceneggiatura: Julius J. Epstein, Philip G. Epstein, Howard Koch
Colonna sonora: Max Steiner
Casa di produzione: Warner Bros.
Distribuzione: Warner Bros.
Attori: Humphrey Bogart (Rick Blaine), Ingrid Bergman (Ilsa Lund), Paul Henreid (Victor Laszlo), Claude Rains (Capitano Louis Renault), Conrad Veidt (Maggiore Heinrich Strasser), Sydney Greenstreet (Signor Ferrari), Peter Lorre (Guillermo Ugarte), Dooley Wilson (Sam)
Un po’ di frasi
[prese dalla Wikipedia]
— And what in heaven’s name brought you to Casablanca?— My health. I came to Casablanca for the waters.— The waters? What waters? We’re in the desert.— I was misinformed.— E cosa in nome del cielo vi ha portato a Casablanca?
— La mia salute. Sono venuto a Casablanca per le acque.
— Le acque? Quali acque? Siamo nel deserto.
— Sono stato male informato.
Renault e Rick
Play it, Sam. Play As Time Goes By.Suonala, Sam. Suona Come il tempo passa.Ilsa
— If that plane leaves the ground and you’re not with him, you’ll regret it. Maybe not today, maybe not tomorrow, but soon and for the rest of your life.— But what about us?— We’ll always have Paris.— Se tu restassi, un giorno saresti presa dal rimorso. Forse non oggi, forse nemmeno domani, ma presto e per il resto della tua vita.
— Ma che ne sarà di noi?
— Avremo sempre Parigi.Rick e Ilsa
Round up the usual suspects.Fermate i soliti sospetti.Capitano Louis RenaultQuesta detta così non sembra granché, ma è la frase che il Capitano dice verso l’inizio del film, quando per la prima volta si parla delle famose lettere di transito, e che ripete alla fine quando arriva la polizia dopo che Rick ha ucciso il Maggiore Strasser, decidendo quindi alla fine di non tradirlo, e di appoggiare la causa patriottica
Louis, I think this is the beginning of a beautiful friendship.Louis, credo che questo sia l’inizio di una bella amicizia.Rick
Frase finale del film.
Argomenti
classici, drammatico, frasi dai film, romantico, voto film 9 e 1/2