Click to Play Casapesenna (CE) - Sotto assedio il regno di Zagaria. Centinaia di carabinieri stanno effettuando da alcune ore perquisizioni a tappeto a Casapesenna, il piccolo centro del casertano di cui è originario il boss del clan dei Casalesi, Michele Zagaria, latitante da 15 anni. Le verifiche militari, coordinate dalla Dda, riguardano abitazioni, società ed esercizi pubblici riconducibili a familiari e fiancheggiatori del boss. Lobiettivo è quello di contrastare a 360 gradi lillegalità nella cittadina intaccando in questo modo gli interessi del gruppo Zagaria. Diversi gli immobili sequestrati perchè abusivi tra cui le abitazioni di noti prestanome del capoclan. I carabinieri stanno anche rimuovendo telecamere a circuito chiuso che consentono agli affiliati di vigilare le strade del paese, cancelli abusivi e paletti posti per rallentare larrivo delle forze di polizia. Casapesenna, presidiata da tanti militari, appare una cittadina in stato di assedio. Secondo fonti della Dda operazioni di questo tipo saranno ripetute con frequenza nei prossimi mesi per isolare il boss dalla rete di protezioni e coperture che gli garantisce la latitanza. Le verifiche militari coordinate dalla Dda riguardano abitazioni, società ed esercizi pubblici riconducibili a familiari e fiancheggiatori del boss. L'obiettivo è quello di contrastare a 360 gradi l'illegalità nella cittadina intaccando in questo modo gli interessi del gruppo Zagaria. Diversi gli immobili sequestrati perchè abusivi tra cui le abitazioni di noti prestanome del capoclan. I carabinieri stanno anche rimuovendo telecamere a circuito chiuso che consentono agli affiliati di vigilare le strade del paese, cancelli abusivi e paletti posti per rallentare l'arrivo delle forze di polizia. Casapesenna, presidiata da tanti militari, appare una cittadina in stato di assedio. Secondo fonti della Dda operazioni di questo tipo saranno ripetute con frequenza nei prossimi mesi per isolare il boss dalla rete di protezioni e coperture che gli garantisce la latitanza. "Michele Zagaria è sempre a Casapesenna, non può andarsene altrimenti perderebbe il potere. Ma noi non ci fermeremo fino a quando non lo troveremo", aveva detto alcuni giorni fa il procuratore aggiunto della Dda di Napoli, Federico Cafiero De Raho, commentando il ritrovamento della porta di accesso al bunker trovato il 21 aprile scorso nella vita di Casepesenna di proprietà di Giovanni Garofalo. "Le indagini per la cattura di Zagaria si sviluppano in tutte le direzioni, non solo a Casapesenna, credo che certamente lo prenderemo", aveva concluso il magistrato. (21.05.11)
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