In autunno ho voglia di stare in casa e occuparmi di lei. E’ il luogo in cui abitiamo, ma è anche il posto in cui chiediamo rifugio quando le cose non vanno, in cui custodiamo i segreti e i ricordi. Quando abbiamo comprato casa non c’era niente. E’ piccola ma vuota mi sembrava tutto e niente: vedevo mobili dove non c’erano e ognitanto solo mattoni. Negli anni è cambiata con noi, si è riempita di due bambini. C’è stato il periodo attacco-alle-pareti-un-pezzo-di-ogni-viaggio, poi c’è stato il stacco-tutto-che-è-meglio. Adesso è nella fase facciamo-finta-che-stia-bene. A volte mi chiedo come la vedono i bambini.
Io ricordo benissimo la casa in cui sono cresciuta. Era magico avere un pezzetto di tappezzeria che si stacca per mettere il dentino appena caduto. Poi ci siamo dimenticati di toglierli quando ci siamo trasferiti e chissà cosa avranno pensato i nuovi inquilini. Ricordo una cameretta gigantesca, peccato che ci siamo trasferiti perchè quando è nato mio fratello non ci stava. All’ingresso c’era lo sgabuzzino delle meraviglie, quando qualcuno entrava lì usciva sempre con cose che non avevo mai visto.
Volevo una casa così. L’ho sognata per tanto tempo. Quella di oggi non è uguale, è un’altra.
Io provo anche a chiederlo ai bambini come è fatta casa nostra, ma forse devo aspettare che il tempo faccia il suo corso e metta a posto i ricordi. Sono troppo piccoli.
Case di fiaba è un libro così: fatto di immagini oniriche e brevi descrizioni poetiche sul concetto di casa.

“Una casa, prima di essere un luogo, è uno spazio che ci portiamo dentro.”

Una psicologa che ho conosciuto in questi giorni mi ha detto: “Devi allevare i tuoi figli in modo che crescano convinti che un giorno anche se vivranno dall’altra parte del mondo, si porteranno dentro la sicurezza che in Italia ci siete voi, pronti ad accoglierli sempre”.
“Casa è una forma del desiderio che dorme nei nostri pensieri e si accende al suono di una parola, al balenare di un gesto.”
Il mio consiglio di lettura di questo venerdì del libro è:
Case di fiaba
di Giovanna Zoboli e Anna Emilia Laitinen
Topipittori
