Case e prezzi, le dieci città dove sono scesi di più

Da Maurizio Picinali @blogagenzie

Il mercato immobiliare torna indietro di trent'anni. La compravendita delle abitazioni , secondo quanto emerge dall'Osservatorio del mercato immobiliare dell'Agenzia delle Entrate, non è mai stata così bassa dal 1985 e pari a 444 mila unità (-29,6% rispetto allo stesso trimestre del 2011).
Non solo. L'Osservatorio spiega che il dato degli ultimi tre mesi del 2012 registra la maggiore contrazione anno su anno dal 2004 e che rispetto al 2006 c'è stato inoltre un dimezzamento degli immobili venduti.Per il Codacons i colpevoli di questa situazione sono due: le nuove imposte introdotte dal governo tecnico e la stretta al credito. "La crisi del mattone - spiega in una nota - è dovuto all'Imu , alla crisi e alle banche che non concedono più mutui o li concedono con spread assurdi e inaccettabili, al limite dell'usura. Molte famiglie sull'orlo del fallimento e tassati dall'Imu vorrebbero anche vendere le loro case, ma per le stesse ragioni non trovano chi le vuole comperare".Tornando ai dati dell'Osservatorio, Roma nel quarto trimestre del 2012 si è rivelata la città più cara per comprare casa con un costo medio di 7.000 euro al metro quadro nel centro, mentre nelle cintura metropolitana i prezzi scendono a 3.200 – 2.200 euro.Seguono Milano, Torino e Genova. Tra le grandi città, invece, è Verona quella che registra minori costi: 2.800 euro in centro, 1.600 euro nella media fascia e 1.400 euro nella cintura metropolitana.
Ma se il quadro del 2012 è chiaro, i primi mesi di 2013 che segnali stanno dando?
Le realtà che hanno vissuto flessioni forti dei prezzi sembrano essere avviate su una linea di maggior tranquillità", spiega Guido Lodigiani, direttore corporate e ufficio studi di gruppo Immobiliare.it, che in un recente studio mostra come il mercato della casa in Italia continui a soffrire anche se i primi due mesi dell'anno sembrano arrestare la tendenza in molte parti d'Italia (il calo medio annuale è del 4,2%).In dettaglio, i prezzi nelle città con oltre 250.000 abitanti appaiono quasi in stallo con una diminuzione, nel primo bimestre del 2013, di appena lo 0,6%; meglio di quanto rilevato nei comuni con meno di 250.000 residenti, dove il dato arriva a -1%.
Considerando le macro aree italiane, il Centro Italia, fino ad oggi più restio ad abbassare i prezzi, nei primi due mesi del 2013 ha fatto registrare una contrazione degli importi richiesti pari all’ 1,6%. Dato molto più forte rispetto sia al -0,6% del Nord sia al -0,2% del Sud.
Ecco di seguito le dieci città dove i prezzi sono scesi di più nei primi due mesi dell'anno, tra i 20 capoluoghi di regione italiani:

Catanzaro, al primo posto, registra un calo dell'8,6%, dopo aver arretrato del 2,2% nel 2012;

Palermo segue al secondo posto, con -4,1%, che segue il crollo del 2012 (-9%);

Perugia, al terzo posto, con -3,5% successivo al -6,9% dello scorso anno;

Genova si piazza al quarto con un calo del 3% nel primo bimestre del 2013 (-2,1% nel 2012);

Ancona al quinto con un calo del 2,9% (-1% nel 2012);

Trento al sesto con -1,9% (-1,7% nel 2012);

Bologna al settimo con -1,8% (-8,1% nel 2012);

Venezia all'ottavo con -0,5% (-10,4% nel 2012);

Bari al nono con -0,3% (-5,2%);

Aosta e L'Aquila al decimo entrambe con -0,2%, che segue rispettivamente un incremento dello 0,4 e dello 0,6%. da tnm news 14 mARZO 2013


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