Per essere un film tv Case Sensitive è un prodotto discreto, ben fatto e ottimamente intrecciato.
Ci sono cose che non funzionano ma Charles Martin è riuscito a confezionare un thriller che si lascia guardare con piacere.
Il sergente Zailer non ha grande fiducia nei suoi mezzi ed ha anche qualche difficoltà di rapporto col detective Waterhouse (col quale deve anche esserci stato un inciucio).
La donna si trova però a guidare le indagini di quello che sembra un suicidio/omicidio di una mamma con la sua bambina e vuole farlo al meglio.
Il caso è più ingarbugliato di quello che sembra perchè c’è un padre sempre fuori casa per lavoro, forse una insoddisfazione della moglie ma soprattutto una donna misteriosa e tre bambine che condividono un segreto.
Lascio la trama solo accennata perchè ovviamente è il clou della faccenda, intreccio a parte non c’è molto altro da godere in questo film.
Ma l’intreccio è appunto ben annodato, si svela pian piano, si aggiungono particolari.
C’è la donna misteriosa, poi l’uomo misterioso, lo scambio di identità, la famiglia volata in Spagna, la casa nascosta…
Tanti particolari che aiutano a rendere Case sensitive più che guardabile.
Come detto ci sono anche cose che non funzionano.
In particolare il misterioso rapporto tra il sergente e il detective. Cosa è successo quel venerdì tra i due? Cosa nasconde la donna? perchè è così insicura?
O mi sono perso qualcosa o tutto questo viene solo accennato e poi non sviluppato, lasciando le cose a metà.
Olivia Williams e Darren Boyd sono il cuore della faccenda e tengono discretamente le fila del discorso, ma il personaggio più affascinante è quello interpretato da Amy Beth Hayes, che nasconde mistero ed ha quel visino imbronciato tipico di alcune bionde…
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