La moda vintage degli anni ’60 e ’70 perde il suo smalto, almeno per quanto riguarda il mercato immobiliare: nessuno infatti sembra più interessatto ad abitare nei “casermoni” costruiti durante il boom economico, quando si mettevano su un edificio senza badare tanto, anzi per nulla, all’estetica. Lo dicono alcuni dati forniti dagli addetti ai lavori, secondo cui si farebbe una fatica immane a vendere quegli appartamenti. “Il nuovo tira di più”, hanno detto gli analisti FIAIP (Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali) della provincia di Alessandria nel presentare l’andamento immobiliare del primo semestre 2011. “I segnali di fine anno precedente facevano sperare in bene, invece, la timida ripresa si è fermata. Le transazioni si sono arenate e gli agenti immobiliari non possono che assistere ad un rallentamento del mercato”.
Franco Repetto, presidente provinciale FIAIP è di natura fiducioso e confida nelle nuove costruzioni, in quelle d’epoca ristrutturate e nel segmento industriale. Anche se “non c’è speranza per chi ha un negozio da vendere: la domanda è scarsissima e aumenta il “cimitero” delle vetrine vuote praticamente in ogni centro zona”.
Ad Alessandria i prezzi sono stabili, anche se gli immobili edificati dal Dopoguerra fino agli anni ’80 stanno subendo un tracollo dei prezzi, proprio perché nessuno li vuole. Spesso i proprietari non investono (leggasi, non ristrutturano) e i compratori, gioco forza, latitano. Anche nel settore degli affitti ci sono molti appartamenti brutti, praticamente invendibili. La metà dei compratori cerca da 60 a 120 mq, accendendo mutui all’80% per 25 anni.
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