scritto da admin in data 8 marzo 2012
Continua la diatriba USA – Casino online. I procuratori federali hanno appena affrontato la libertà dei consumatori con un colpo terribile, spegnendo il sito Bodog.com , che offriva la possibilità di giocare d’azzardo, e incriminando i quattro dirigenti della società, tra cui il fondatore Calvin Ayre, per presunto gioco d’azzardo illegale, che in realtà ha generato 100 milioni di dollari in vincite per i clienti. Ironia della sorte, il giro di vite anti-Bodog si presenta come la spinta giusta per la regolazione del settore del gambling online.
Negli ultimi anni, è diventato chiaro a un numero crescente di politici che il divieto di gioco d’azzardo online è un fallimento. Molti politici federali e statali vogliono legalizzare il gambling online, che il Congresso ha dichiarato illegale nel 2006.
La legge proibizionista è in realtà una misura protezionistica progettata per supportare specifici operatori nazionali, come ad esempio i siti web del settore delle scommesse ippiche. Lo stop al gioco d’azzardo online negli USA è veramente una missione impossibile, con un vasto numero di sfide insormontabili che si trovano di fronte ai governi che cercano di criminalizzare il gioco d’azzardo online.
Per poter trovare delle illegalità online è necessario avere un alto grado di sorveglianza, ma ancora ci sono delle notevoli difficoltà nella localizzazione dei presunti criminali e nella loro persecuzione. Inoltre, ci sono notevoli costi per poterlo fare, considerando che c’è anche un uso inefficiente delle risorse causato dalla proibizione, c’è il pericolo di aumentare involontariamente gli episodi criminali.
Due ulteriori fattori contribuiscono all’inevitabile fallimento del proibizionismo. In primo luogo, la tecnologia on-line rende inutile il divieto. Con una rete internazionale come Internet è possibile evitare subito il divieto nazionale. In secondo luogo, la domanda dei consumatori per il gioco d’azzardo online e la domanda del governo per un maggior gettito fiscale, creeranno enormi pressioni per la legalizzazione del gioco in qualsiasi giurisdizione.