“Denis Bergamini non e’ stato evirato”. Lo sostiene il procuratore della Repubblica di Castrovillari, Franco Giacomantonio, il quale, a distanza di 22 anni, ha riaperto le indagini sulla morte del centrocampista del Cosenza calcio morto il 19 novembre del 1988 sulla Statale 106 ionica apparentemente dopo essere stato investito da un camion. “La notizia (pubblicata oggi da un quotidiano, che ha riportato una perizia medico-legale del 1990, ndr) e’ completamente priva di fondamento – ha dichiarato il magistrato – Le ferite riscontrate dai consulenti sono quelle, ma non sono mai emersi fatti che facessero pensare ad un’azione voluta di un soggetto, ad un atto consapevole. Non e’ stato mai detto allora, e non si puo’ affermare oggi”.
“L’ipotesi dell’evirazione come atto di soppressione volontaria – aggiunge il procuratore – e’ assolutamente impossibile, smentita dalle carte. Le ferite riscontrate sul corpo di Bergamini sono piu’ verosimilmente riconducibili all’effetto dello schiacciamento subito dall’addome e dovuto al peso dell’autoarticolato che lo ha investito”.
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