Quando si è in presenza di un danno cerebrale tutti abbiamo la convenzionale certezza che sia un danno permanente. Nonostante il nobel alla Rita Levi Montalcini per aver scoperto i fattori crescita neuronali, non è prassi comune "insistere" e bussare a quella porta: toc-toc c'è nessuno? C'è qualcuno che dorme è ha voglia di svegliarsi? Quello che vedete in questo video è la mano di G. un uomo di 40 anni nato con una Ipossia Perinatale che gli ha causato paralisi al lato sinistro e problemi minimi al lato destro.
Quando l'arto superiore è paralizzato si piega e ruota all'interno con il polso piegato. Quindi non può aprire le dita e estendere il polso e soprattutto non è in grado di girare un oggetto con le dita.
Il braccio e la mano sinistra erano tenute come un'appendice inutile.
Quello che vedete in questi due minuti sono i progressi in 7 mesi di riabilitazione neurologica funzionale che ha incluso manipolazioni vertebrali, costali, esercizi oculari, stimolazioni vestibolari, esercizi allo specchio (come si vede in video) allungamenti delle retrazioni muscolo tendinee.
Anche se sono passati 40 anni, il suo cervello si sta riorganizzando, le mappe cerebrali si stanno raffinando e il controllo del braccio e della mano sta tornando. Potrebbe essere il massimo risultato ottenibile. Tuttavia come ha detto G. "il braccio sinistro era come se non lo tenessi ora sono praticamente diventato mancino".
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