Il mistero e la polemica sulla tomba di Renatino De Pedis non solo il beneplacito silenzioso del Comune ma anche e sopratutto della Santa Sede. Perchè? Perchè seppellire un noto uomo del malaffare, un membro della banda della Magliana all’interno della basilica di Sant’Apollinare a Roma.
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A sottolinearlo, in una lettera indirizzata a Walter Veltroni, e’ il ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri. A rilasciare il “nulla osta della Santa Sede” alla sepoltura di Renatino De Pedis nella basilica nel centro di Roma è, il 10 marzo 1990, il Cardinale Ugo Poletti, all’epoca presidente della Cei. Tra i documenti, citati dal ministro nella lettera a Veltroni, c’e’ anche quello che attesta che la famiglia del boss della Magliana ottenne “in data 24 aprile 1990 dalla autorita’ comunale l’autorizzazione al trasporto della salma del congiunto ‘da Roma a Citta’ del Vaticano’”. I familiari di De Pedis, attraverso il loro legale, Lorenzo Radogna, hanno fatto sapere che non si opporrebbero a “un eventuale spostamento della tomba del loro congiunto, deciso dall’autorita’ giudiziaria o amministrativa” .
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