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Caso del parcheggio abortito di Via Fermi. Gli enormi danni economici devono essere addebitati ai comitati che li provocano, non a tutti i cittadini

Creato il 10 novembre 2014 da Romafaschifo

Caso del parcheggio abortito di Via Fermi. Gli enormi danni economici devono essere addebitati ai comitati che li provocano, non a tutti i cittadini

Questa bella riqualificazione urbana non s'ha da fare


Danno. Beffa. E perdita di ogni speranza. Questa è la tripletta che si palesa analizzando la storia del parcheggio interrato che si doveva fare in Via Enrico Fermi, nel quartiere Marconi-Portuense a Roma.

Si tratta di una strada semplicemente oscena. Noi la abbiamo documentata in tantissimi video che vi riproponiamo qui sotto. Video che abbiamo girato per sconfessare completamente ciò che sostenevano i comitati di quartiere che lottavano contro il parcheggio interrato: ovvero il parcheggio non servisse. Dimostrammo, con tanti filmati, che i cittadini lottavano contro i parcheggio non perché avessero a cuore gli alberi, ma per l'intenzione malcelata di continuare ad utilizzare la strada come un gigantesco parking abusivo, anzi utilizzando i poveri alberi come spartitraffico, parcheggiando sulle loro radici. Torturandoli. Fare il parcheggio avrebbe significato avere un viale arredato con qualità, con un giardino lineare al posto del parcheggio abusivo. Avrebbe significato per molti dei residenti dover rinunciare alla terza o alla quarta auto a famiglia (quella che sta sempre giù e si prende una volta al mese, tanto il parcheggio gratuito abusivo non te lo tocca nessuno). Avrebbe significato lo stop alla doppia fila per i commercianti e i loro clienti. Insomma il parcheggio – non a caso se ne fanno in tutto il mondo sotto ogni strada e ogni piazza – avrebbe migliorato la strada a costo zero.Non a costo zero per l'amministrazione. Perché l'amministrazione, anzi, ci avrebbe guadagnato. Non solo ci avrebbe guadagnato perché una strada ridotta in condizioni pietose sarebbe stata finalmente riqualificata integralmente a spese del costruttore, ma ci avrebbe guadagnato anche tanti soldi in oneri di concessione.

Ora dopo il danno (non avremo il parcheggio, una infrastruttura utilissima e indispensabile per liberare le strade dalle lamiere), avremo anche la beffa (il Comune non percepirà tutti i soldi che doveva percepire, e in più dovrà corrispondere alla ditta – lo ha decretato il Tar – un milione di euro).Il danno in somma è triplice: alcuni milioni perduti che sarebbero stati impiegati per il recupero della strada. Alcuni milioni perduti per quanto riguarda gli oneri di concessione. Un milione in più per la “multa” sancita dal Tar. Siamo poco distanti dai 10 milioni di euro. Dieci milioni di euro che si è deciso di dilapidare sull'altare delle proteste di comitati ignobili, strumentali. Personaggi squallidi che non hanno mai messo il naso fuori dal Raccordo Anulare, che non sanno come sono organizzate le strade a Parigi o a Madrid o che fingono di non saperlo. Gente che si venderebbe la figlia (lo abbiamo sempre scritto ma la metafora è calzantissima sebbene cruda) pur di continuare a posteggiare l'auto in divieto sotto le finestre dei casa. Gente che si farebbe stuprare la madre pur di non vendere la seconda o la terza auto di famiglia, benché inutilizzata.La nostra proposta all'amministrazione vuole essere costruttiva benché l'incazzatura per questo genere di questioni è alta (poi spiegheremo perché). La proposta è la seguente: si riprenda in mano il dossier di questo parcheggio, si dia il vialibera alla ditta di realizzarlo e così – ammesso e non concesso che si sia in tempo – si recuperino con una semplice scelta politica i 10 milioni di cui sopra e si offra alla città l'opportunità di avere una grande strada riqualificata ed una importante infrastruttura.

Viceversa si individuino i responsabili (poche decine di persone) di queste scelte assurde. Si trovino i nomi e cognomi dei “cittadini” che hanno fatto per anni pressione in maniera strumentale, ipocrica, doppiogiochista e si addebiti a loro la cifra. Saranno una 20ina di individui: paghino loro la riqualificazione della strada, offrano loro gli oneri concessori che avrebbe offerto la ditta costruttrice, paghino loro il milione di multa. Con 500mila euro a famiglia potrebbero farcela tranquillamente. Non è giusto che questi soldi, questa enorme quantità di denaro, la mettano tutti i cittadini.  
E chiudiamo parlando della "perdita di speranza". Abbiamo parlato del danno, abbiamo parlato della beffa. Eccoci all'ultimo elemento del trittico. Perché "perdita di speranza". Semplice: perché non esiste nessuna visione e nessun progetto dell'amministrazione su questo settore. Coi parcheggi interrati il Comune potrebbe guadagnare decine di milioni di euro all'anno, potrebbe riqualificare a costo zero strade, piazze e quartieri, potrebbe stroncare la terribile abitudine alla sosta selvaggia, potrebbe generare centinaia se non migliaia di posti di lavoro qualificati. Dovrebbero proliferare cantieri dovunque e invece è tutto fermo. In un anno e mezzo questa amministrazione non ha progettato lo straccio di un nuovo parcheggio ne reso più fluida la realizzazione dei parcheggi già progettati. Un danno enorme che la città pagherà tra 5, 10, 15 anni.

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