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Caso Kennedy, è morto l’unico testimone: si spegne il cronista Tom Wicker

Creato il 26 novembre 2011 da Yellowflate @yellowflate

 Caso Kennedy,  è morto l’unico testimone: si spegne il cronista Tom WickerCorreva l’anno 1963, quando il 22 di novembre JFK, all’anagrafe John Fitzerald Kennedy viene ucciso a Dallas. 12:30, ora locale, poco  dopo viene arrestato Lee Harvey Oswald, sono le 13:50 Oswald è in  un cinema poco distante da Dealy Plaza, alle 19:00  è accusato di aver ucciso un poliziotto di Dallas ed alle 23:30 di aver assassinato il presidente nel quadro di una “cospirazione conservatrice”.

Solo due giorni dopo Oswald muore, viene ucciso è il  24 novembre, doveva essere portato in tribunale, muore prima che ci fosse stato il tempo di intentare a suo carico alcun processo, all’interno del seminterrato della stazione di polizia di Dallas da Jack Ruby, il proprietario di un night club di Dallas noto alle autorità per i suoi legami con la mafia. Ruby giustificherà  il suo gesto sostenendo di essere un grande patriota e di essere rimasto turbato dalla morte di JFK. Ma intorno al caso aleggia ancora tanto mistero, vero come è vero che un giornalista dell’Ansa nel 2007 compie una nuova inchiesta ed emergono nuovi inquietanti dubbi legati all’arma un fucile italiano della Regia fabbrica d’Armi di Terni, un Carcano modello 91/38 (numero di serie C2766),  infatti ripetendo le prove sorgono dubbi che possa aver esploso tre colpi in soli sette secondi, in quanto un tiratore professionale (Oswald era invece un tiratore sotto la media) ha impiegato 19 secondi nella medesima operazione.

Altri ed ulteriori elementi di fatto depongono a favore di una dinamica del tutto diversa che vede coinvolto almeno un secondo cecchino e che dunque avvalora l’ipotesi di un complotto che mina a monte la “teoria del pazzo solitario”. Fra questi il fatto che, secondo la Commissione Warren, una delle tre pallottole che uccise Kennedy sarebbe stata altresì responsabile di aver provocato un totale di sette ferite (cinque su Kennedy, due sul Governatore Connally che sedeva sul sedile anteriore lato passeggero) a seguito di un inverosimile volo a zig-zag. La teoria è stata definita come “la teoria della pallottola magica” ed appare balisticamente insostenibile. E’ inoltre inverosimile che i presunti tre colpi sparati da Oswald dal quinto piano del deposito di libri all’inizio di Elm Street possano aver attraversato – e colpito Kennedy con estrema precisione – il fitto fogliame di una quercia sempreverde che perde le proprie foglie nella prima settimana di marzo. Infine, appare tranciante il video super 8 girato sulla collinetta erbosa a destra del Presidente da Abraham Zapruder, che dimostra con precisione che la testa di Kennedy venne colpita, nel colpo fatale, alla tempia destra e che dunque almeno un colpo (quello fatale appunto) venne sparato non dal deposito di libri alle spalle di Kennedy, ma da un (secondo) cecchino appostato dietro la staccionata a destra del Presidente, alla fine di Elm Street nei pressi del sottopassaggio.

Oggi però è morto l’unico vero testimone: Tom Wicker, il giornalista del New York Times che ha seguito l’assassinio del presidente John Fitzgerald Kennedy, e’ morto all’eta’ di 85 anni.

Wicker e’ stato testimone dell’assassinio di Kennedy da una posizione privilegiata, essendo l’unico giornalista davanti al corteo: la sua copertura dell’evento divenne famosa in tutti gli Stati Uniti, e Wicker divenne una celebrita’.

Nonostante l’immediata copertura televisiva dell’evento, il suo racconto sul New York Times dei fatti e’ – secondo molti osservatori – il piu’ dettagliato ricevuto dagli americani.


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