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Caso Orlandi, si riaffaccia la pista islamica La tesi torna alla ribalta in un libro

Creato il 30 aprile 2011 da Yourpluscommunication


Caso Orlandi, si riaffaccia la pista islamica La tesi torna alla ribalta in un libro
Da documenti e testimonianze pubblicate dall’autrice Anna Maria Turi emerge come il nome di Manuela “sia apparso in una complessa trattativa condotta in Turchia dal governo italiano”. Il legale della famiglia: “Abbiamo sempre pensato fosse stata rapita per uno scambio con Alì Agca”. All’Adnkronos una lettera con particolari inquietanti sulla vicenda

Si riaffaccia la pista islamica sulla scomparsa di Emanuela, la figlia di un dipendente del Vaticano sparita nel nulla il 22 giugno 1983. L’ipotesi viene sostenuta da Anna Maria Turi, giornalista autrice del volume ‘Emanuela nell’abbraccio dell’Islam?’, edizioni Segno. Secondo l’autrice, Emanuela Orlandi sarebbe viva e le sue tracce porterebbero ad imboccare la strada dell’Islam.

Scettico sulla tesi il legale della famiglia Orlandi, l’avvocato Massimo Krogh che, interpellato dall’Adnkronos, afferma: “Da parte nostra abbiamo sempre pensato che Emanuela fosse stata rapita per uno scambio con Alì Agca. L’unica speranza che possa essere ancora in vita è data dal fatto che non si è mai ritrovato il corpo”. La tesi, sostenuta da Anna Maria Turi, nasce da una ricerca sul campo durata deci anni. Il libro si avvale della prefazione dell’ex presidente della Croce Rossa Massimo Barra e sarà presentato da Falco Accame, Massimo Barra, Francesco Bruno e Michele Del Re il prossimo 12 maggio al Centro Russia Ecumenica, a due passi dal Vaticano. Partendo da informazioni nell’ambito di Servizi stranieri, la Turi le ha incrociate cercando un riscontro nell’ ambiente romano, incontrando persone che le cronache non avevano mai legato al caso, e successivamente ha compiuto numerosi viaggi in terra islamica, affacciandosi anche nella ragnatela delle confraternite religiose “indicate come luoghi di perpetuo nascondimento della quindicenne di allora”.

Caso Orlandi, si riaffaccia la pista islamica La tesi torna alla ribalta in un libro
Da documenti e testimonianze che la Turi riporta nel libro, emerge come “i nomi di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori siano apparsi in una lunga e complessa trattativa, condotta in Turchia dal governo italiano, trattativa infine fallita senza motivi accettabili dal senso comune e di cui l’opinione pubblica, peraltro, non è mai stata messa a conoscenza”. Dopo aver riguardato il Kurdistan turco, per la Turi “le segnalazioni della presenza di due ragazze straniere si sono spostate in localita’ remote dell’Africa settentrionale, e piu’ precisamente nel Maghreb”, dove l’autrice ha compiuto numerosi sopralluoghi ottenendo riscontri che giudica “interessanti”. Scettico sulla tesi il legale della famiglia Orlandi, Massimo Krogh: “non ci sono elementi di fatto per convalidare la tesi.

Noi come difesa abbiamo sempre pensato che fosse stata rapita per uno scambio con Agca”. Una convizione che deriva dal fatto che a poca distanza dalla sparizione di Emanuela Orlandi i ‘Lupi grigi’ rivendicarono il rapimento chiedendo la liberazione di Ali’ Agca. Il mistero di recente e’ ruotato attorno alla Banda della Magliana, l’ organizzazione nata alla fine degli anni ’70 dalla fusione di vari gruppi criminali. Si e’ parlato di un sequestro deciso e ordinato per un oscuro motivo dai boss che nulla avrebbe a che vedere, al contrario di quello che era stato ipotizzato fino a poco tempo fa, con i ‘Lupi grigi’ e con i colpi di pistola esplosi contro Giovanni Paolo II a piazza San Pietro, il 13 maggio dell’81, da Agca. Il legale della famiglia Orlandi resta ancorato alla sua convinzione: “la banda della Magliana non avrebbe avuto alcun interesse a rapire Emanuela”. Ora riemerge la pista islamica con il volume della Turi.

Fonte: Adnkronos


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