Le salme dei due ragazzi, sia il padre di Sara, Roberto Baldi, sono stati sottoposti ad esami per verificare se hanno sparato di recente. Roberto Baldi nonostante abbia rinvenuto i giovani i cadaveri il mattino successivo, non abbia udito rumori o grida. Una vicina, invece, ha raccontato di aver sentito un colpo forte, simile a uno sparo, ma lo ha attribuito ai rumori che vengono dai vicini laboratori tessili. Secondo quanto è emerso, inoltre, la porta di casa non aveva segni di effrazione.
Roberto Baldi, noto informatore scientifico ha da sempre lavorato tra Prato e Pistoia ed è così rinomato per la sua bravura che i colleghi, intervistati dalle varie testate locali stentano a crede che gli sia morta una figlia. Tutti conoscevano Sara perchè Roberto passava le giornate al telefono, un collega dice «T’imbatti in lui e lo trovi al telefono. Con lei. Si cercano, si chiamano in continuazione. Una volta la passò pure a me, per salutarmi». Roberto è particolarmente legato alla figlia, infatti dopo la separazione e il divorzio ne aveva ottenuto l’affido. Sara era piccola è cresciuta con lui.
Dai giornali però Roberto Baldi rischia di apparire tutt’altro che il padre premuroso «L’ho tirata su io, l’ho cresciuta giorno dopo giorno», raccontava martedì pomeriggio la nonna parlando di Sara. Tutti i familiari però lo difendono e, la “corte” si è serrata a torno a Baldi: “I fucili? Li ha in casa, è chiaro che glieli hanno sequestrati, ma li ha da sempre. Da quando trent’anni fa andavamo a caccia insieme”, dice Rodolfo, uno dei tre fratelli Baldi .
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