Qui non si emettono sentenze, ma critiche a istituzioni che hanno dormito sonni pesanti per tanti anni, mentre avveniva un disastro ambientale addirittura doloso! Negli stessi anni Tamoil sponsorizzava lietamente cultura e sport cremonese, trovandosi ad operare in una sorta di zona franca dove tutto poteva succedere ed è successo. Se Pizzetti è l’emblema di questo moderatismo pericoloso, sempre alla ricerca di accordi con gli avversari, non necessariamente di giustizia e neanche di opportunità (la sua insistenza sulle infrastrutture è bocciata dalla storia), tutti i leader politici cittadini hanno seguito chi più chi meno la sua linea. Dichiarare come ha fatto Pizzetti, deputato (!!!!), che “o si salvavano i posti di lavoro o l’ambiente” equivale a sostenere che i datori di lavoro sono autorizzati anche a compiere tutti i disastri ambientali che vogliono, basta che paghino stipendi ogni mese. Questo fumosità pizzettiana, questa voglia di non esercitare pressanti controlli su attività pericolosissime (e si è visto quanto) significa esporre i lavoratori a rischi che non devono assolutamente correre, che il Comune ha subito e i cittadini continueranno a subire, finché non sarà fatta la bonifica, per quanto sia possibile. Bodini, Corada, Torchio, meno di tutti Salini per altri motivi, possono ancora farci lezione dopo una condanna pesantissima contro un’azienda tanto coccolata dal Comune di Cremona in primo luogo? Ezio Corradi non aveva sottovalutato il ruolo delle istituzioni, in un esposto che figura tra le carte processuali. Una politica ispirata da un giusto zelo per la legalità non s’è vista. Le domande di Ezio Corradi, dal 2007 a oggi, risuonano ancora nella coscienza. L’ambientalista aveva ragione: occorreva rispondere alle sue domande. Ma su Cremona è stesa una cappa di nebbia. I cittadini, se non pochi, non parlano, non osano cambiare nulla, seguono da decenni vecchi leader e vecchie idee politiche che sono fallite disastrosamente.
Al Procuratore della Repubblica
Cremona
p.c. Al Procuratore della Repubblica
Brescia
Oggetto: Raffineria Tamoil di Cremona – Inquinamento falda.
Illustrissimo Sig. Procuratore,
dal quotidiano “La Cronaca” di giovedì 5 luglio 2007 (allegato n. 1), apprendiamo la notizia dell’esistenza di un grave livello di inquinamento del terreno e delle acque della falda fino a 20 metri di profondità provocato, pare, dagli idrocarburi della stessa Raffineria Tamoil che stocca 544.000 tonnellate di prodotti petroliferi su un’area di 880.000 metriquadri.
Su “La Cronaca” di venerdì 6 luglio 2007 (allegato n. 2) apprendiamo inoltre che:
- l’inquinamento delle acque di falde può essere più ampio fino a raggiungere una profondità di 60-70 metri;
- tra le sostanze inquinanti rilevate dalla analisi compare anche il MTBE, un additivo antidetonante, la cui produzione è da tempo abolita in California perché responsabile dell’inquinamento di molte falde;
- a detta di tutti i serbatoi sono vecchi e ammalorati
Su “La Cronaca” del 7 luglio 2007 (allegato n. 3) si apprende che tra le sostanze inquinanti rilevate dalle analisi compare anche il piombo
Di fronte ad una simile serie di notizie che paventano un gravissimo stato di inquinamento delle acque di falda la cui dimensione sembra denotare la perpetuazione di atti contrari al rispetto dell’ambiente e dell’ecosistema in continuazione da anni, suffragate con ammissioni parziali e tendenti a rassicurare la cittadinanza ed a sottovalutare o valutare in modo superficiale la situazione, fatte a mezzo stampa (allegata) e televisione (Telecolor) da parte di vari responsabili Istituzionali quali il Sindaco di Cremona Prof. Gian Carlo Corada, il Presidente della Provincia di Cremona On. Giuseppe Torchio, il Responsabile della Protezione Civile del Comune di Cremona Ing. Marco Paglierini, il Responsabile dell’ARPA di Cremona Dott. Paolo Beati,
considerato che:
- l’acqua è in assoluto risorsa preziosissima e vitale per l’intera catena alimentare dell’uomo e degli altri esseri viventi;
- l’acqua viene, utilizzata anche in agricoltura per l’irrigazione delle colture destinate alla alimentazione dell’uomo e degli altri esseri viventi;
- l’inquinamento delle acque della falda rappresentano un danno grave e rilevante per l’intero ecosistema la cui quantificazione non è ancora stata determinata, per queste ragioni
ci rivolgiamo alla S.V. Ill.ma perché accerti:
- lo stato di sicurezza di tutti gli impianti della raffineria, serbatoi compresi;
- come mai simili dati emergono solo oggi, nonostante la raffineria operi sotto diversi proprietari dal 1960;
- come mai in tutti questi anni non sono mai stati resi noti i dati sullo stato dell’aria e del suolo della città di Cremona e dell’area vasta interessata dai fumi della Raffineria Tamoil che notoriamente non si limitano al solo perimetro della città di Cremona considerato che la Raffineria Tamoil dichiara di utilizzare prodotti che provocano il cancro come si può rilevare anche nella scheda tecnica (allegato 4) della Raffineria Tamoil riferite alle industre a rischio di incidente rilevante (Legge 137 del 1997, DL 334-1999 e successive integrazioni e modifiche) presenti sul sito internet del Comune di Cremona (allegato 5) raggiungibile con il seguente percorso su internet: Cremona-Ambiente-Cremona sostenibile: guida ad una corretta informazione riguardante le aziende a rischio di incidente rilevante-Approfondimenti (si trova a fondo pagina): Aziende a rischio di incidente:schede informative e vademecum;
- quali sono state le campagne avviate dagli Enti Locali (Provincia di Cremona, Comune di Cremona, Regione Lombardia, ASL, Arpa) di analisi del suolo, dell’aria e dell’acqua e quali i risultati;
- considerato, come scrive il giornale “La Cronaca” del 6 luglio 2007, che già dal 2000 potevano essere svolte analisi nella Raffineria Tamoil, quali analisi sono state svolte dagli Enti Pubblici competenti e preposti e con quali risultati;
- perché i risultati non sono mai stati resi pubblici;
- quale sia la reale profondità e l’estensione raggiunta dall’inquinamento dell’acqua della falda e dei terreni;
- quali falde risultano contaminate;
- quali iniziative sono state prese per tutelare la salute pubblica in riferimento agli effetti della produzione (fumi e gas scaricati in atmosfera, liquidi e acque di scarico) della Raffineria Tamoil dal Prof. Gian Carlo Corada, nella sua qualità di attuale Sindaco della città di Cremona e negli oltre 12 anni come Presidente della Provincia di Cremona e quali sono state le inziative prese dagli ultimi tre Sindaci della città di Cremona: il Dott. Paolo Bodini, l’avv. Alfeo Garini e il sig. Renzo Zaffanella;
- quali iniziative ha attivato nel corso degli anni l’attuale Presidente della Provincia di Cremona On. Giuseppe Torchio, già consigliere provinciale e Parlamentare;
- quali iniziative hanno preso in questi anni gli Assessori all’Ambiente e alle politiche ambientali, delle Promozione della salute, della Protezione Civile, delle Politiche dello sviluppo economico, Attività produttive e loro impatto ambientale, dell’Economia, dell’Urbanistica, dei Lavori Pubblici, della Programmazione Territoriale del Comune di Cremona e della Provincia di Cremona con i rispettivi Dirigenti Responsabili competenti e preposti del Comune di Cremona e della Provincia di Cremona;
- quali iniziative cautelari e di precauzione per la tutela della salute pubblica il Comune di Cremona e la Provincia di Cremona, l’ASL e l’ARPA hanno intrapreso dopo che il MBTE (considerato pericoloso inquinante delle falde e sospeso dalla produzione per questi motivi in California) si è riversato nella rete fognaria pubblica in seguito del recente incidente (notizia data con più servizi dal quotidiano “La Cronaca”) con scontro fra due autocisterne, una carica di MBTE e una vuota, avvenuto sul piazzale della Raffineria di Cremona.
Di fronte a problemi di tale gravità Le chiediamo di:
valutare l’opportunità di:
- di fermare l’attività della Raffineria Tamoil quale misura cautelare e di precauzione fino all’accertamento dell’entità dell’inquinamento ed all’ attuazione del risanamento ambientale di tutta l’area oggi occupata dalla Raffineria Tamoil per evitare l’ulteriore perpetuarsi dell’inquinamento delle acque della falda e delle emissioni di fumi pericolosi in atmosfera;
- chiedere che tutta l’area della Raffineria Tamoil venga con urgenza sottoposta alla caratterizzazione del sito inquinato da parte di Enti specializzati e con esperienza in interventi simili;
- di sospendere il progetto della centrale turbogas presso la Raffineria Tamoil fino all’accertamento dell’entità dell’inquinamento ed al conseguente risanamento ambientale di tutta l’area oggi occupata dalla Raffineria Tamoil;
- di chiedere che l’area interessata dal progetto della nuova centrale turbogas venga sottoposta a VIA (Valutazione di Impatto Ambientale), a VAS (Valutazione Ambientale Strategica) e alla VIS (Valutazione di Incidenza Sanitaria);
- che si proceda con urgenza al risanamento ambientale definendo progetti di intervento, disponibilità delle risorse economiche e corretta informazione ai cittadini;
- che venga dichiarato il sito dove vengono trasportati e trattati i materiali inquinati;
- che si faccia ricorso alle dichiarazione di sito inquinato da bonificare e si attuino le procedure previste per i siti e con le risorse per i siti nazionali inquinati e da bonificare cui ad esempio stanno ricorrendo la città di Brescia per la Caffaro (inquinamento da PCB) e di Mantova (inquinamento dei laghi e della zona industriale, petrolchimico e inceneritore, per idrocarburi e mercurio);
- che venga richiesto l’intervento del Ministero dell’Ambiente e dell’Istituto Superiore di Sanità in considerazione del fatto che la città di Cremona è ai primi posti in Italia nelle graduatorie per le morti per tumore.
Le chiediamo inoltre
- di valutare l’opportunità di sottoporre tutta l’area industriale che si estende ad ovest della città di Cremona, dalla Raffineria Tamoil fino al Comune di Spinadesco a Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e Valutazione di Incidenza Sanitaria (VIS) per la presenza di industrie insalubri (Raffineria Tamoil che stocca 542.630 tonnellate di prodotti petroliferi tra i quali 1.800 tonnellate di MBTE e 330 tonnellate di GPL, Acciaieira Tubificio Arvedi-ATA, Acciaieria Arvedi S.p.A.) e a rischio di incidente rilevante (Raffineria Tamoil, Liquigas con 663 tonnellate di GPL, SOL con 263 tonnellate di gas vari, Abibes con 9.500 tonnellate di GPL) al fine di valutare la compatibilità della presenza di industrie a rischio di incidente rilevante, con industrie insalubri tutte vicine alle case dei centri abitati di Cremona, Cavatigozzi, Spinadesco, oltre a valutare i rischi per la sicurezza e la salute degli abitanti e dei lavoratori presenti nelle zone citate;
- di sospendere in via cautelare e precauzionale tutti i progetti per nuove industrie insalubri e inquinanti o per il loro ampliamento o rifacimento ex-novo in corso nell’area critica della città di Cremona (dichiarata “area critica“ dalla Regione Lombardia per la pessima qualità dell’aria) e ai suoi confini, come nel caso dell’Acciaieria Arvedi fra Cremona-Cavatigozzi e Spinadesco, fino all’accertamento della situazione complessiva dell’area critica del Comune di Cremona per l’aria, l’acqua e il suolo cui si devono aggiungere i dati revisionali delle nuove emissioni, comprese quelle del traffico stradale per il quale si prevede un aumento determinato dal raddoppio-quadruplicamento della attività dell’Acciaieria Arvedi (circa 1600 TIR-giorno) e della progettata bretella autostradale Castelvetro Piacentino-Cavatigozzi dalla potenzialità di 120.000 veicoli-giorno.
Le chiediamo infine
- di accertare le eventuali responsabilità dei vari soggetti che sono intervenuti a vario titolo, in tempi e modalità diversi nel causare l’eventuale danno di inquinamento delle acque della falda, del terreno e dell’aria, individuando gli articoli dei codici civili e/o penali, le Leggi Nazionali e le Direttive Europee violate e definendo le eventuali opportune sanzioni;
- di valutare l’opportuna necessità conseguente di procedere all’indagine sanitaria sulla salute degli abitanti, nonché alle analisi sugli ortaggi coltivati, nel Comune di Cremona e nei centri immediatamente vicini per verificarne la commestibilità e l’assenza di inquinanti dannosi per la salute quali nanopolveri e nanoparticelle.
Confidando nella sua sensibilità, Le rinnoviamo la nostra disponibilità per ogni ulteriore chiarimento e approfondimento, rimanendo in attesa di conoscere quali determinazioni la S.V. Ill.ma vorrà adottare in merito.
Allegati:
Allegato 1 – “La Cronaca” del 5 luglio 2007;
Allegato 2 – “La Cronaca” del 6 luglio 2007;
Allegato 3 – “La Cronaca” del 7 luglio 2007;
Allegato 4 – Tamoil Raffinazione Spa- Raffineria di Cremona- Scheda informativa sui rischi d’incidente rilevante per i cittadini ed i lavoratori;
Allegato 5 – Raffineria di Cremona – Protezione Civile –Aziende a rischio di incidente rilevante (dal sito internet del Comune di Cremona.
Allegato 6 – “La Cronaca” del 8 luglio 2007
Soresina, 10 luglio 2007 Ezio Corradi
Ambiente Territorio Società
Coordinamento Comitati Noautostrade Noturbogas Vicepresidente pro-tempore
Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardia