Caso Tamoil, Pizzetti difende l’accordo che ha “preceduto la sentenza”

Creato il 25 febbraio 2015 da Cremonademocratica @paolozignani

Il senatore Luciano Pizzetti (Pd) sull’accordo Tamoil del 2011 tiene la posizione e ricorda ciò che è stato deciso assieme all’amministrazione Perri, tanto per evitare che mareggiate di conversazioni e discorsi di ogni genere rendano irriconoscibili i dati di fatto. In più il senatore aggiunge alcune stoccate, senza nominarlo, a Lapo Pasquetti, autore di una lettera molto critica verso Pizzetti e quell’accordo con Tamoil.

“Caro Direttore, 

fossi esponente di un Partito che ha manifestato in corteo insieme ai delinquenti che hanno tentato di devastare Cremona, prendendone le distanze solo al lancio dei primi lacrimogeni da parte della Polizia, affronterei con ben maggior circospezione il tema del bene pubblico. Non è gran scelta democratica usare strumentalmente l’Antifascismo contro la legalità.

Per notizia dei rivoluzionari in cachemire che dal balcone di casa osservavano gli operai Tamoil manifestare a salvaguardia del proprio lavoro, segnalo quanto segue.

1) Al cessare della produzione i dipendenti Tamoil erano 255.

2) A seguito dell’accordo tanto vituperato, nessuna di queste persone è rimasta senza lavoro o senza sostegno al reddito. 104 hanno trovato collocazione lavorativa diretta, 61 sono state accompagnate alla pensione, 51 hanno utilizzato parzialmente gli ammortizzatori sociali e si sono autoricollocate, 39 non hanno voluto usufruire dell’assistenza alla ricollocazione utilizzando tutto il lungo percorso degli ammortizzatori sociali. La gran parte ha fruito di un bonus aziendale da un minimo di 10000€ a un massimo di 85000€.

L’esponente di SEL è in grado di citare un altro caso nazionale di ristrutturazione aziendale e chiusura di attività produttiva con simili salvaguardie per i lavoratori? 

3) A seguito dell’accordo, Tamoil ha impegnato 10 milioni di Euro per la messa in sicurezza delle aree esterne, senza di ció le società canottieri ben difficilmente avrebbero potuto proseguire le proprie attività. Per intendersi, dieci volte tanto il risarcimento stabilito dal Giudice verso il signor Ruggeri, peraltro con sentenza di prima istanza subordinata all’esito dei successivi gradi di giudizio.

4) Il Decreto ministeriale, assunto in sintonia con tutti gli Enti coinvolti, viene citato totalmente a sproposito. In alcun modo viene impedita la bonifica dell’area. Consente invece, finalmente, la dismissione degli impianti non più produttivi. Autorizza la messa in sicurezza dell’area stessa e un suo eventuale riutilizzo a fini industriali. È evidente che la bonifica verrà fatta una volta dismessi i depositi attivi. Se il segretario cittadino di SEL, per dare senso compiuto al suo essere di sinistra ecologica e libertaria, intende accelerare la bonifica proponendo la chiusura dei depositi, lasciando così a casa i 51 dipendenti rimasti più le centinaia dell’indotto, lo faccia e se ne discuterà. 

5) Ovviamente io non commento la sentenza che indubbiamente muove accuse gravissime a Tamoil e di cui Tamoil dovrà rispondere. Come la sentenza dimostra, Tamoil è stata condannata a prescindere dal fatto che il Comune di Cremona si sia costituito in giudizio. Ne deriva che tutto il chiacchiericcio in proposito è la sentenza stessa a demolirlo.

6) Compito delle Istituzioni era risolvere la drammatica questione sociale e attivarsi con urgenza su quella ambientale. Questo è stato fatto con notevole sollievo per la comunità cremonese. Ben difficilmente sarebbe stato possibile se contemporaneamente il Comune fosse stato parte del processo penale. Abbiamo fatto la scelta che ritenevamo più efficace, separando azione amministrativa immediata da azione penale futura. Alla fine dei processi se Tamoil sarà condannata pagherà il resto, intanto abbiamo cominciato a farla pagare senza aspettare l’esito della lunga e non certa fase processuale che ancora l’attende. I fatti hanno ben più valore dei commenti e i fatti dimostrano che non vi è alcuna contrapposizione tra accordo amministrativo e sentenza penale. L’accordo ha preceduto la sentenza producendo risultati. La sentenza forse, spero, ne produrrà dopo il lungo tempo necessario ad espletare i ricorsi in appello e magari in Cassazione.

A quel tempo il segretario di SEL sarà probabilmente anziano e spero avrà compreso che la Politica del fare bene è di gran lunga più utile della vacuità ideologica. 

Proprio non ho dubbi, sulla questione Tamoil tra le giaculatorie del rappresentante di SEL e la complicata e impopolare azione amministrativa di Perri, penso sia stata di gran lunga più utile la seconda. Senza se e senza ma, come direbbe il mio amico Cofferati.

Luciano Pizzetti”

Sen. Luciano Pizzetti

Presidenza del Consiglio dei Ministri

Sottosegretario di Stato per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento


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