Cassa prioritaria 3

Alle porte del “papàsbertdei“, Mammapappa decide si dirigersi assieme a Mia l’amica sua, alla Feltry per comperare un presente. A causa di un violento quanto doloroso strappo muscolare, si vede costretta ad eseguire 100 servizi in poco meno di due ore. Zoppicando come Dott. House nei lunghi e colti corridoi della Feltry, Mammapappa sbrana titoli ed edizioni con la coda dell’occhio. Come una bestia ferita arranca, ansima e impreca alla ricerca del titolo fortunato. Trovato quando da lei probabilmente ricercato, raggiunge Mia, l’amica sua, e assieme si dirigono in cassa. Una sola persona tra loro e il cassiere, poi, fortunatamente, mammapappa potrà pagare e tornare alla macchina per riposare la schiena, il pancione, le gambe e i piedi. Poco prima che il loro predecessore abbia terminato le operazioni in cassa, una signora sbuca dalla pila “SCELTI PER VOI” e affiancandosi al pagante, sorpassa tutta la fila. Mia che di politically correct non ha nemmeno l’andatura, comincia a borbottare sottovoce per andare a creare il famoso effetto “tzunami” verbale!
“Ma guarda questa!”
“Mia, lascia perdere”
“Cosa devo lasciare perdere, era avanti a noi?”
“No”
“E allora è una cafona”
“Lascia stare”
“INSOMMA COSA VUOI CHE LASCI STARE E’ UNA CAFONA”
“Prego non ho afferrato, ce l’ha con me?”
“Ha per caso la coda di paglia? Lei ci ha sorpassati”
“Io non vi ho sorpassate, ero in fila e mi sono spostata a guardare altri libri e mi sono ripresa il posto nella fila”
“Ma dove crede di essere, se lei si sposta perde il turno e poi considerando che c’è una donna in visibilissimo stato avanzato di gravidanza il senso civico vorrebbe che la lasciasse passare no?” 
“Vi prego, lasciamo perdere, non ce la faccio più a stare in piedi!”
“A parte che la signora l’ho vista, poi cosa volete da me, guardi che la signora è incinta non è mica malata!!!!”
“…”
“…”

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