La bella principessa però non contraccambiò mai i sentimenti per Apollo, il quale, per vendicarsi, la condannò a divulgare profezie reali che però non sarebbero mai state credute da nessuno. Fu questo il caso della guerra di Troia, conflitto più volte profetizzato invano da Cassandra così che nonostante gli avvertimenti circa l'imminente fine della città e sulla terribile disfatta che ne sarebbe derivata, non ci fu nessuno che osò mai prenderla sul serio. Una volta che le sue predizioni puntualmente ebbero preso forma esattamente secondo quanto ella aveva già preannunciato, Cassandra decise di ritirarsi presso il tempio di Atena ma ad attenderla non c'era un destino migliore del non essere creduta. La giovane donna infatti fu vittima di un orribile stupro da parte di Aiace, aggressione che fece infuriare a tal punto la dea Atena da spingerla a scagliare la sua ira furente verso la flotta greca che stava per fare il suo ritorno in patria, provocandone il naufragio. Finite le ostilità e i conflitti, per Cassandra si preparava l'ultimo atto della sua triste vicenda. La bella principessa infatti venne assegnata come bottino di guerra ad Agamennone che volle portarla con sè a Micene. Ma, come poi reso noto dalla tragedia omonima firmata da Eschilo, Agamennone al suo arrivo trovò la morte per mano di Clitemnestra e di Egidio, i quali non ebbero scrupoli nell'uccidere anche la povera Cassandra. L'evento infausto era stata già previsto dalla profetessa di sventure che pure non poté far nulla per impedirlo. Andò incontro al suo destino, così come era stato scritto, nella totale impotenza e non potendo fare a mano di addebitare ad Apollo la totale responsabilità della sua amara sorte.
(Foto di Penn Provenance Project - Flickr)