La sonda della NASA Cassini si sta preparando ai suoi ultimi incontri con la luna di Saturno, Encelado: lo farà in grande stile, con tre incredibili sorvoli ravvicinati entro la fine del 2015.
Il primo flyby inizierà oggi alle 10:42 UTC: le immagini arriveranno a Terra tra un paio di giorni e, come di consueto, verranno prontamente rilasciate in formato raw nel catalogo ufficiale. Questo sarà il primo sorvolo del 2015 ed il ventesimo ( E-20) per Encelado ma verrà seguito a ruota da un secondo il 28 ottobre ed da un altro a metà dicembre.
Oggi, la sonda sorvolerà la regione polare settentrionale della luna di Saturno da una distanza minima di 1.839 chilometri.
Quando la Cassini arrivò nel sistema di Saturno nel 2004, i territori settentrionali di Encelado erano avvolti nel buio invernale. Ora che il Sole della stagione estiva ha iniziato ad illuminare quei territori, gli scienziati ne approfitteranno per cercare segni di attività geologica simile ai geyser che fuoriescono delle fratture note come "tiger stripes" ("graffi di tigre"), al polo sud della luna.
Molte delle osservazioni saranno riservate agli spettrometri CIRS ( Composite Infrared Spectrometer) e UVIS ( Ultraviolet Imaging Spectrograph) ma la fotocamera ISS ( Imaging Science Subsystem) aquisirà un mosaico di sette frame poco prima dell'avvicinamento, centrato sulla fossa al-Yaman Sulci e sulla catena di crateri a nord (al-Haddar, Shahrazad e Dunyazad). Quando la sonda inizierà ad allontanarsi, ISS riprenderà alcune viste della falce della luna illuminata dal Sole mentre lavorerà anche il Cosmic Dust Analyzer ( CDA).
Questo flyby sarà solo un'anticipazione di quello del 28 ottobre, quando potremo gustarci un passaggio a soli 49 chilometri sopra il polo sud di Encelado che, oltre a fantastiche immagini, regalerà moltissimi dati sull'interno del satellite, sulla possibile attività idrotermale e sull'esotico mix spray sparato dai geyser nello spazio.
Da quando la Cassini scoprì i pennacchi in continua eruzione dal polo sud della luna nel 2005, Encelado è stata una continua sorpresa, fino alla più recente confera di un oceano globale, diventando uno dei migliori corpi candidati del nostro Sistema Solare per ospitare la vita oltre alla Terra.