Cassonetti dei rifiuti urbani “Un nuovo episodio di vandalismo”. Alessandria 28 ottobre 2010
Questa mattina mentre facevo quattro passi con il mio cane, passando in via Galimberti, a fianco del’Argenteria ho visto che questa notte, (almeno così mi hanno detto alcune operaie che uscivano dal lavoro), hanno incendiato due cassonetti dei rifiuti.
Fortunatamente in quel punto c’è solo un muretto di recinzione, altrimenti i danni che comunque ci sono stati, potevano essere ancora maggiori.
In tal senso pur comprendendo il malcontento generalizzato per gli aumenti della TIA, che in taluni casi sono stati anche considerevoli e la difficoltà che creano i nuovi cassonetti posti sulle strade, a causa delle strette feritoie per depositare i rifiuti, non concordo su questi atti di protesta vandalica.
La protesta in molti casi è giusta e deve essere democraticamente consentita, a condizione che rimanga in un ambito che non travalichi la civile convivenza e il rispetto dei beni comuni, in questo modo invece non solo non si ottengo risultati, ma si creano dei danni.
I cassonetti dovranno essere sostituiti, l’asfalto della strada dovrà essere risistemato, così come il marciapiede bruciato, con conseguenti costi che poi ricadono su tutti i cittadini.
Allora mi domando, che diritto ha chi compie questi gesti vandalici di arrecare un danno a tutta la comunità?, tra l’altro senza ottenere risultati, quindi oltre al danno anche la beffa!.
Mi auguro che questi gesti esecrabili, che devono essere condannati da tutti i cittadini perchè non sono nel proprio interesse non si ripetano.
Agli autori di questo gesto e di altri che ci sono stati in passato, va ricordato che in un paese democratico i problemi non si risolvono con con la violenza, ma semmai con una protesta civile, verbale o con lettere da inviare ai media locali, giornali e siti internet, che come ho potuto personalmente constatare dimostrano di essere liberi e indipendenti, in quanto pubblicano quasi tutte le lettere che vengono inviate alle loro redazioni. .
A tale proposito l’esempio di Napoli dovrebbe essere significativo, in passato erano stati ripetutamente incendiati i cassonetti dei rifiuti, con il risultato che il problema non è stato risolto, come ci raccontano le cronache odierne.
Ovviamente i due fatti in questione non sono nemmeno lontanamente paragonabili, ma è il principio che deve fare riflettere e cioè che gli atti vandalici e distruttivi, così come le guerre, non solo non risolvono i problemi e quindi non pagano mai, ma alla fine si ritorcono pure contro tutti.
Un abitante di Alessandria
Pier Carlo Lava