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Cassonetti pieni di rifiuti? Spesso non è colpa di Ama. Questo video spiega perché. Il testo spiega come risolvere

Creato il 23 dicembre 2015 da Romafaschifo
Cassonetti pieni di rifiuti? Spesso non è colpa di Ama. Questo video spiega perché. Il testo spiega come risolvere

Cari amici dell'Esquilino, cari residenti di Via Santa Croce in Gerusalemme, avete trovato stamattina i cassonetti pieni di rifiuti? Avete anche stamattina imprecato contro l'Ama? Beh, avete sbagliato di grosso e qui abbiamo le prove. E chissà quante volte, come questa, avete sbagliato bersaglio. 

Il colpevole, infatti, non è affatto Ama. Vediamo chi è. Il video è stato girato ieri verso mezzanotte. L'elegante proprietario della vettura bianca - in un quartiere peraltro pieno di disponibilità di posteggio, ma la cosa non sarebbe giustificata manco a Prati o al Tuscolano - guardate come ha parcheggiato. Di fronte ai cassonetti della spazzatura. Non solo mettendo a rischio i flussi di traffico, ma rendendo invisibile l'attraversamento pedonale per le auto che provengo e dunque, specie di notte, mettendo a rischio la vita (la vita!) di chi attraversa. 
Ma come vedete c'è di più. Arriva il mezzo dell'Ama. Suona una volta, aspetta qualche istante, suona un'altra volta, aspetta ancora qualche minuto. Poi risuona e giustamente se ne va. Ci avviciniamo e andiamo a analizzare le conseguenze: cassonetti pieni zeppi di spazzatura (a occhio e croce piazza lì dagli stessi ristoranti che ospitano questi educati avventori) che non sono stati svuotati. 

Purtroppo Ama non divulga dati (lo dovrebbe fare, quotidianamente a nostro avviso, servirebbe molto per sensibilizzare) su quanti cassonetti rimangono pieni a causa della sosta abusiva in tutta la città, ma siamo certi che si tratti di centinaia e centinaia. Non dovete poi pensare solo a quel cassonetto, ma agli altri cassonetti che vengono svuotati con ritardo o magari non svuotati a causa dell'enorme quantitativo di tempo che gli operatori perdono dietro ad ogni auto parcheggiata in maniera criminale, incivile, egoista, furfantesca. Moltiplicate per tutti i mezzi Ama, moltiplicate per tutti i giorni dell'anno e per tutti gli operatori presenti. Sono alcuni milioni di euro che ci costa l'inciviltà impunita di questi signori. Ed è ovviamente solo la punta di un enorme iceberg che è, a Roma, il costo della sosta selvaggia. 

In questo caso cosa ci vorrebbe? Ci vorrebbe banalmente nominare gli addetti Ama pubblici ufficiali e consentire loro di compilare, con orario e allegando foto, dei formulari sulle auto che rendono impossibile il lavoro. Si tratta di una interruzione di pubblico servizio e significano risvolti potenzialmente anche penali oltre che multe finalmente degne di questo nome, non i 35 euro ridicoli per divieto di sosta (impossibili da prendere perché di notte non girano Vigili Urbani). Se non andiamo errati già gli addetti Atac possono comminare multe di questo genere (viene fatto?), perché non fare altrettanto con Ama? 

Gli addetti non devono perdere tempo a strombazzare in mezzo alla strada (tra l'altro rallentando il traffico, come si vede nel video), se trovano qualcuno che rende infattibile il lavoro devono semplicemente aprire la app in dotazione, compilare il formulario, scattare una foto e la cosa sarà passata agli uffici amministrativi che il giorno dopo faranno partire una contravvenzione da 500 euro per l'educato proprietario della Mercedes. Alla seconda multa di questo tipo, oltre che un importo raddoppiato (1000 euro) si passa al ritiro della patente e alla terza multa per interruzione di pubblico servizio si passa ad un processo penale e avvocati.
Cosa osta? Scommettiamo che la si smetterebbe di posteggiare davanti ai cassonetti?

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