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CASTA DIVA GROUP: “CON MICHELE FERRERO E’ scomparso uno straordinario comunicatore”

Creato il 15 febbraio 2015 da Yellowflate @yellowflate

CASTA DIVA GROUP: “CON MICHELE FERRERO E’ scomparso uno straordinario comunicatore”Andrea De Micheli, AD della multinazionale tascabile della comunicazione, ricorda gli anni in cui produceva spot per Ferrero. Dai vassoi in finto argento e le segretarie over 50 alle riunioni di otto/dieci ore senza neppure un panino oltre agli spot che non si sarebbero mai usati, ma pronti "per ogni evenienza".

Milano, 15 febbraio 2015 - "Con Michele Ferrero è morto un mito dell'industria italiana, l'innovativo inventore della Nutella e degli Ovetti Kinder. Ma è morto anche uno straordinario comunicatore, che non ha forse mai rilasciato un'intervista in vita sua e ha fatto della riservatezza la sua cifra esistenziale, ma che ha parlato in modo forte, chiaro e convincente a milioni di persone in più di cinquanta paesi" inizia così il ricordo che Adrea De Micheli, AD di Casta Diva Group ha di Michele Ferrero.

"Vent'anni fa frequentavo assiduamente Pino Torinese perché producevo almeno dieci spot all'anno per loro, nonostante fossi uno dei più giovani produttori italiani.

In quella loro scelta coraggiosa - affidare a me poco più che ventenne forse il 50% della loro produzione televisiva - vedo oggi un segno dell'innovazione che ha sempre caratterizzato la ditta. "Innovare significa fare diverso da tutti gli altri" diceva Michele Ferrero, e faceva seguire gli atti alle parole.

Lassù a Pino venivi costantemente spiazzato dalle contraddizioni. L'atmosfera paternalistica, apparentemente arretrata e tradizionale, cozzava violentemente con le innovazioni di prodotto e di marketing, esplorate con estrema determinazione e coraggio da manager con i baffi a manubrio (gli hipster sarebbero stati inventati dai loro nipoti).

Le segretarie, sempre over 50, sia d'età che di taglia, con rapidi passettini ti portavano una chicchera di caffè, tintinnante, su un vassoietto in finto argento - ma una sola a testa, per la nota parsimonia piemontese, che anche nelle riunioni che duravamo otto o dieci ore, e proseguivano durante l'ora di pranzo, ti liquidava senza un panino, con al massimo qualche nuovo prodotto da assaggiare in più varianti: "Com'è?" - e avevi la sensazione che stessero risparmiando anche sui test.

Ma in quelle riunioni si decidevano strategie davvero innovative, ad esempio di produrre spot che non sarebbero mai andati in onda, solo per essere pronti al lancio di nuovi prodotti, che magari non si sarebbero mai lanciati, o a reagire a eventuali mosse aggressive della concorrenza, che si sarebbero così potute contrastare in tempo reale. Perché Ferrero era e doveva mantenersi un passo avanti. E non temeva di investire cifre ingenti per farlo.

"Essere una famiglia e non essere quotati in Borsa ci ha permesso di crescere con serenità, di avere piani di lungo periodo" è un'altra frase di Michele Ferrero che mi ha colpito. Ecco una contraddizione che dovremmo imparare a non considerare più tale. Ferrero è la più grande industria dolciaria del mondo (del mondo!) dopo Nestlè. Ed è una società familiare e non quotata, come il 99,9% delle manifatture italiane, il nerbo della nostra economia. È cresciuta fino a più di otto miliardi di fatturato "parlando in dialetto". Dobbiamo capire che non è una contraddizione. Si può essere innovativi pur restando fedeli alla tradizione familiare italiana. Mentre non tutte le mode finanziarie importate dall'estero sono risolutive, anzi, pensate ai subprime e ai derivati venduti dalle banche americane e tedesche ai nostri ingenui assessori comunali.

L'Italia è e può continuare ad essere un grande Paese, purché si tolga di dosso quel provincialismo ignorante che ci fa vergognare a torto dei nostri antichi Caroselli, dei nostri imprenditori dialettali, delle nostre segretarie over 50, che hanno fatto grande la Ferrero e che sono il nostro modo "di fare diverso da tutti gli altri". Aboliamo dentro di noi questo provincialismo che ci fa somigliare all'Alberto Sordi "di Kansas City", o a quel personaggio di Renato Carosone: "Tu vuo' fa' l'americano".

Amminsitratore Delegato

Casta Diva Group è una multinazionale tascabile della comunicazione.

Fondata nel 2005 da Andrea De Micheli e Luca Oddo, è presente in quattro continenti, con sedi in dodici città: Londra, Manchester, Milano, Roma, Praga, Monaco, Istanbul, New York, Los Angeles, Buenos Aires, Cape Town, Mumbai.

Il Gruppo produce in tutto il mondo spot, film e programmi tv, crea e organizza eventi grandi e piccoli, anche dal punto di vista logistico, e produce contenuti digitali, viral e social video.

Casta Diva Group e il suo staff hanno lavorato per più di 100 top brands producendo migliaia di spot, contenuti digitali ed eventi. I brand del Gruppo sul mercato internazionale sono: Casta Diva Pictures, Egg Events, Bin Jip e, grazie a un accordo commerciale, Adacto e Artist & Agency. Negli anni il Gruppo è sempre cresciuto in termini di fatturato e ha meritato una cinquantina di premi italiani e internazionali.

Nel 2014-15 il Gruppo è particolarmente impegnato su Expo 2015, come partner per gli

allestimenti, gli eventi e la gestione delle attività di alcuni Paesi partecipanti.

Diretto: +39/031/6871948
Mobile: +39/3384840662

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"Amo ricercare, leggere, studiare ogni profilo dell'umanità, ogni avvenimento, perciò mi interesso di notizie e soprattutto come renderle ad un pubblico facilmente raggiungibile come quello della net. Mi piace interagire con gli altri e dare la possibilità ad ognuno di esprimere le proprie potenzialità e fare perchè no, nuove esperienze." Eleonora C.


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