Nel preparare la ricetta è importante comprare una buona farina di castagne, dolce di natura, perché nella preparazione di questo dolce non c'è zucchero e lievito.
Su internet ho trovato ricette che consigliavano l'aggiunta di questi due ingredienti, se preparate quello toscano ricordatevi che sono banditi, poi se volete dare spazio alla fantasia aggiungente tutto quello che volete...
Il castagnaccio è diffuso anche in regioni come il Veneto, il Piemonte, la Lombardia.
In Toscana, questo dolce, viene anche chiamato baldino o pattona, la sua storia è legato alla città di Siena.
Sinceramente non è essendo toscana, non so nulla della storia e delle origini, ma su internet ho trovato qualche informazione che vi rigiro.
Il castagnaccio nasce inizialmente, come la maggior parte delle ricette tradizionali, come pietanza per i poveri contadini ottenuta appunto dalla castagna, molto diffusa nelle campagne. Certo è che questo dolce affondi le sue origini in un passato davvero remoto: basti pensare che già nel ‘500 era molto conosciuto e apprezzato tanto che un padre agostiniano lo cita in un suo scritto. In ogni caso, sembra che l’ideatore del castagnaccio sia stato proprio il toscano Pilade da Lucca che viene citato nel «Commentario delle più notabili et mostruose cose d’Italia et altri luoghi » scritto da Ortensio Orlando e pubblicato a Venezia nel 1553. Fu però a partire dall’800 che i toscani esportarono il castagnaccio nel resto d’Italia e fu sempre nell’800 che venne arricchito con uvetta, pinoli e rosmarino.GialloZafferano
375 gr. di farina di castagne,
450 ml d'acqua, 3 manciate di uvetta 1 bustina da 35 g di pinoli rosmarino4 cucchiai di Olio extravergine d'oliva
sale
Mettete in ammollo in una tazza di acqua calda l'uvetta.In una ciotola, mescolate la farina setacciata, con il sale e l'acqua a filo, utilizzandouna frusta in modo da creare un'impasto liquido senza grumi. Lasciate riposare il tutto per mezz'ora. Per la cottura, utilizzate una teglia bassa, perchè il castagnaccio non deve essere alto.