Mi piace questo momento…mi piacciono i colori che sono attorno a me, mi piace l’aria più pungente che si fa strada durante la giornata, mi piace questo cielo grigio, mi piace tornare con il plaid sul divano.
Piccoli rituali che mi confortano e rassicurano…
Come questa ricetta, che sa di antico…della mia toscana… di sapori della mia infanzia….
Ecco a voi un po’ di notizie…
Il castagnaccio, localmente conosciuto come neccio, baldino, ghirighio, toppone, migliaccio o patona, in base alla sua consistenza, è una torta di farina di castagne tipica delle zone appenniniche di Toscana e Liguria. Si tratta di un piatto tipicamente autunnale, ottenuto con farina di castagne, acqua, olio extravergine d’oliva, pinoli e uvetta, con le consuete varianti locali che prevedono l’aggiunta di altri ingredienti, tra cui rosmarino, scorze d’arancia, semi di finocchio o frutta secca.
Il castagnaccio è il tipico cibo da strada, anticamente era la merenda degli scolari. Il venditore girovago si piazzava davanti alla scuola all’ora della campanella e la distribuiva. Il castagnaccio è di origine contadina ed è un piatto povero, in quanto la castagna si raccoglieva facilmente e quindi poco costosa e nutriente.
Le prime notizie di questo dolce risalgono al 1500 e pare sia stato ideato da un certo Pilade da Lucca, a partire dall’800 si arricchisce di uvetta e pinoli e si diffonde nel resto dell’Italia.
Accompagnamento ideale del castagnaccio sono la ricotta o il miele di castagno, il vino novello, o i vini dolci come il vin santo.
Io spesso lo accompagno con del passito di Pantelleria, che adoro particolarmente.
Ma passiamo alla ricetta…..
RICETTA
Per 4 persone
250 gr di farina di castagne
30 gr di pinoli
40 gr di uvetta
2/3 rametti di rosmarino fresco
Olio extra vergine di oliva
Sale
Scorza di arancia
Noci
PROCEDIMENTO
1) Raccogliete la farina di castagne in una capiente ciotola unitevi un pizzico di sale, 3 cucchiai di olio e, poco alla volta, 3 dl circa di acqua tiepida, versandola al centro e mescolando man mano con una frusta ; se necessario, unite ancora un po’ di acqua , quanto basta per ottenere una densa pastella. Continuate a lavorarla in modo da eliminare tutti i grumi.
2) Coprite l’uvetta di acqua tiepida e lasciatela ammorbidire per 10 minuti. Ritagliate un disco di carta da forno sufficiente a foderare una teglia di 24 cm di diametro; bagnatelo, strizzatelo e rivestite la teglia, quindi spennellatelo e rivestite la teglia, quindi spennellate il fondo e i bordi di olio.
3) Accendete il forno a 180°. Versate il composto preparato nella teglia, distribuitevi sopra i pinoli, le noci, la scorza tagliata a dadini piccolissimi di arancia e l’uvetta scolata e asciugata, infine cospargete con gli aghi di rosmarino. Mettete la teglia in forno e cuocete il castagnaccio per 45-50 minuti.
Il castagnaccio a fine cottura deve risultare morbido, di un bel colore bruno e con la superficie percorsa da tante piccole ‘rughe’. Il segreto sta tutto nella qualità della farina. La migliore si trova in vendita in autunno: è impalpabile e di gusto dolce e non richiede quindi necessariamente l’aggiunta di zucchero.
Una variante del castagnaccio è costituita dai cosiddetti necci, piccole frittelle sottili di acqua e farina di castagne cotte sulla brace negli appositi testi di ferro, e gustate da sole o riempite di ricotta fresca. Posso assicurarvi che sono la fine del mondo…
(fonti: Wikipedia e Sale e Pepe)