La "ghianda di Zeus" come chiamava la castagna Teofrasto, ha ispirato tanti detti e proverbi nella vita greca. Eccone alcuni:
“Den charizi kastana =non regala castagne” lo si dice a proposito di qualcuno che è inflessibile, severo, autoritario, e pare che abbia origine dagli abitanti di Mani, indomiti e indomabili.“Vgazi ta kastana apo tin fotia – togliere le castagne dal fuoco”, beh, questo si sa, uguale sia in Italia che in Grecia.“Ta kastana theloun krasi ke ta karydia meli – con le castagne va bene il vino e con le noci il miele”.“Ladi vrehi kastana chionizei – piove olio, nevica castagne” immagino significhi abbondanza.“Den trehi kastano “ praticamente intraducibile, “trehi” significa corre, ma anche accade, succede, la frase è slang e significa che non succede nulla, non ha importanza.“Choropida san castano – saltella come una castagna”.“La castagna uscì dal riccio e vi sputò con disprezzo” è un proverbio del Ponto, dimenticato ormai, e fa riferimento a qualcuno che è arrivato in alto diventando importante, ma disprezza chi lo ha supportato e aiutato per arrivarci.
Ingredienti:- ½ kg. di castagne- ½ kg di di zucchero- ½ cucchiaino di sale- 250 ml di acqua- scorza di limone- 1 cucchiaio di succo di limoneProcedimento:
Lavare le castagne e farle bollire per 30 minuti circa in abbondante acqua con il sale. Le castagne devono essere morbide ma non sul punto di disfarsi. Diciamo un poco al dente. Scolare e pelare. Togliere anche la pellicina interna. In una pentola versare i 250 ml di acqua, lo zucchero e la scorza di limone. Far bollire fino a ottenere uno sciroppo della consistenza di un miele un pò fluido. Togliere la scorza, unire le castagne pelate e il succo di limone e far bollire per 3 minuti. Ritirare dal fuoco e lasciare riposare per 10 ore. Ripetere la bollitura ancora per 3 minuti e travasare subito in vasi sterilizzati. Capovolgere, coprire con una coperta e lasciare raffreddare. Si conservano per alcuni mesi.