Gerald Kingsland, uno scrittore cinquantenne amante della natura ed insofferente alla vita di città, decide di cambiare vita ed andare a vivere su un’isola sperduta in Australia.
Così decide di mettere un annuncio su un giornale, offrendo ad una donna dell’età massima di 25 anni viaggio, vitto e alloggio in una tenda a sue spese.
Tra le risposte ricevute, Gerald sceglie di privilegiare quella di Lucy Irvine, una graziosa ragazza che lavora all’Ufficio delle tasse, anch’essa desiderosa di sfuggire alla monotonia quotidiana e decisa a scrivere un diario su quella che per lei sta diventando un avventura densa di incognite.
Gerald e Lucy così si conoscono, anche in senso biblico e decidono di sposarsi formalmente perchè per poter sbarcare in Australia in ossequio alle leggi del luogo è necessario che i due siano legati da vincolo matrimoniale.
Dopo un tranquillo viaggio, i due nuovi compagni di avventure sbarcano su quello che sembra un piccolo paradiso; liberatisi immediatamente dei vestiti prendono così a vivere la vita di novelli Robinson, anche se aiutati da molti oggetti correnti nella società civile.
Il sogno di Lucy: vivere come Eva
Agli inizi tutto sembra idilliaco: Gerald e Lucy ingannano i tempi morti in modo piacevole, ovvero facendo l’amore con solerzia.
Ben presto però, complice anche uno strano cambiamento avvenuto in Lucy, a cui non è estranea la difficoltà di reggere una vita in comune con una persona praticamente sconosciuta fino a pochissimo tempo prima, le cose cambiano in peggio.
Lucy inizia a rifiutarsi sessualmente all’uomo e divide il suo tempo fra la pesca e la scrittura del suo libro/diario mentre Gerald, sconcertato dal voltafaccia della donna sembra incapace di apprezzare appieno quello che è intorno a lui.
La vita in comune si rivela difficile, anche perchè l’isola riserva qualche sgradita sorpresa, come la presenza di sciami di vespe particolarmente aggressive e sopratutto una preoccupante mancanza di cibo.
I novelli Robinson e Venerdi subito dopo lo sbarco
I due infatti per mangiare sono costretti a pescare, fra mille difficoltà.
Litigando sempre più frequentemente, i due arrivano comunque a stabilire un equilibrio precario che però va in pezzi quando un fortissimo uragano spazza via tutto quello che faticosamente i due avevano costruito.
Grazie all’aiuto di Rod, un nativo con il quale Gerald ha stabilito un buon legame di amicizia, i due tornano sulla terra ferma dove si preparano a separarsi.
La sfida per la sopravvivenza parte dalla ricerca del cibo…
Con evidente commozione, ma anche con un senso di sollievo Lucy accetta un pacchetto di sigarette da Gerald e si imbarca sull’aereo che deve riportarla in patria.
Durante il volo di ritorno, stringendo a se il pacchetto di sigarette, Lucy guarda dal finestrino quell’isola che così tanto le ha insegnato e ripensa a quell’uomo tenero e irascibile, buono e sentimentale con cui ha vissuto un anno denso di emozioni….
Gli iniziali momenti di tenerezza
Castaway la ragazza venerdi è un film di Nicholas Roeg tratto dal romanzo autobiografico di Lucy Irvine, Via dal mondo edito nel 1984 che racconta l’odissea vissuta dalla donna in compagnia di Gerald Kingsland scrittore di 49 anni che, come raccontato in fase di recensione, grazie ad una inserzione sul giornale Time Out nel 1981 contattò proprio Lucy Irvine scegliendola tra oltre 50 candidate.
Roeg, autore di grandi film come Walkabout, l’inizio del cammino (anche questo girato in Australia), di A Venezia…un dicembre rosso shocking e di L’uomo che cadde sulla Terra conferma ancora una volta le sue doti di regista attento e diligente.
La descrizione verte sul difficile rapporto di coppia tra uomo e donna, in questo caso aggravato dal fatto che i due protagonisti sono in pratica dei perfetti estranei con un solo legame evidente, quello sessuale.
Che da solo, ovviamente, non può bastare; e difatti i due, dopo un periodo di vorace scoperta della sessualità, finiscono per isolarsi e vivere due esistenze conflittuali sopratutto per colpa di Lucy che ad un certo punto si nega all’uomo, un pò come accade ad alcune coppie inserite nel normale contesto sociale.
Difficoltà di comunicazione, quindi, anche in quello che ad una lettura superficiale sembra un paradiso in terra.
Ma i paradisi non esistono, o quantomeno finiscono di diventare tali quando l’uomo e la donna trasferiscono al loro interno le problematiche della vita quotidiana; nevrosi e incomunicabilità prendono il sopravvento sul lussureggiare della natura, che poi così accogliente non è.
Come del resto avranno modo di constatare i due “naufraghi” volontari.
Roeg sembra anticipare di un trentennio la triste stagione dei reality dei quali abbiamo un clone anche sulla nostra tv; fatte le debite proporzioni, quello che accade ai due esiliati volontari è quello che accade ai “naufraghi” scelti per il più famoso dei reality italiano in cui alcuni attori o pseudo celebrità, spesso bolliti in cerca di un’ultima chance di notorietà si cimentano con le difficoltà tipiche della gente che vive in continenti come l’Australia, dove si è costretti ad una quotidiana lotta per la sopravvivenza senza tutti gli orpelli della civiltà delle città.
La preziosa e immancabile fotografia di Roeg rende il tutto quasi sognante, anche se ben presto l’isola scelta dalla coppia finisce per rivelare tutti i suoi pericoli, annessi e connessi alla bellezza selvaggia che la contradistingue; una mano enorme viene anche dalla coppia di attori scelti per interpretare il duo Lucy-Gerald, ovvero l’esordiente Amanda Donohoe e Oliver Reed.
La coppia regge tre quarti di film da sola, impegnandosi allo spasimo per rendere credibili i due protagonisti.
La Donohoe, costretta per esigenze di copione a girare seminuda quando non nuda per buona parte del film mostra un’invidiabile presenza scenica e proprietà dei fondamentali della recitazione, mentre Reed è la solita sicurezza.
Una delle frequenti liti tra la coppia
Sovrappeso, il cinquantenne attore inglese tiene la scena alla perfezione rendendo molto bene il suo personaggio, a metà strada tra l’ingenuo e lo scafato, l’entusiasta e il cinico mentre la Donohoe sembra davvero essere vittima di uno sdoppiamento di personalità, quello che la porterà a scegliere di non condividere più il talamo del compagno di avventure.
Un bel film, che se da un lato è molto aderente al romanzo della Irvine, dall’altro sceglie di equilibrare sia il discorso tra l’incomunicabilità moderna della coppia mediandola con la bellezza suggestiva del contesto nel quale il film è ambientato.
Con il risultato di rendere il film molto gradevole e niente affatto scontato o noioso.
L’isola vista dall’alto da Lucy sull’aereo che la riporta a casa
Castaway, la ragazza Venerdì, un film di Nicolas Roeg. Con Oliver Reed, Amanda Donohoe, Georgina Hale Titolo originale Castaway. Drammatico, durata 117 min. – Gran Bretagna 1987.
Oliver Reed … Gerald Kingsland
Amanda Donohoe … Lucy Irvine
Georgina Hale … Suor Margaret
Frances Barber … Suor Winifred
Tony Rickards … Jason
Todd Rippon … Rod
John Sessions … L’uomo del pub
Virginia Hey … Janice
Sorel Johnson … Lara
Len Peihopa … Ronald
Paul Reynolds … Mike Kingsland
Sean Hamilton … Geoffrey Kingsland
Sarah Harper … Insegnante
Stephen Jenn … Il direttore del magazzino
Regia: Nicolas Roeg
Tratto da un romanzo di Lucy Irvine
Sceneggiatura: Allan Scott
Produzione: Rick McCallum, Selwyn Roberts
Produzione esecutiva: Peter Shaw, Richard Johnson
Musiche: Stanley Myers
Editing: Tony Lawson
Costumi: Nick Ede