La zona vinicola
La zona vinicola della denominazione di origine controllata Castel San Lorenzo DOC si trova su un'area montuosa nel sud della Campania, collocata esattamente tra i golfi di Salerno e Policastro che una volta venivano inclusi nella regione della Lucania. I confini topografici dell'area sono rappresentati a nord dai monti Alburni e ad est dal Vallo di Diano. Tutta l'area è variegata nella sua morfologia con una serie di alte colline, montagne e pianure, dall'interno dove sono presenti terreni calcarei alla costa tirrenica dove il territorio termina con delle falesie e delle spiagge di piccolissima estensione. Geologicamente il territorio viene descritto come un sedimentato alluvionale da fiume e da lago di circa 150 metri di spessore. La zona montana è costituita da elementi carbonatici fino ai 1400 m. Ad ovest si trovano invece altre rocce carbonatiche dell’Unità Alburno-Cervati con forti forme di erosione di tipo glaciale, che con il territorio calcareo ha dato vita a forme di carsismo molto forte. Qui dunque le viti vengono allevate con terreni calcarei diversi dagli altri terreni della regione. La peculiarità della denominazione Castel San Lorenzo è quella di non utilizzare i vitigni autoctoni della Campania, in entrambe le versioni rosso e bianco. Contrariamente alla grande tradizione e al grande orgoglio campano infatti, qui le uve scelte sono quelle caratteristiche dell'Italia centrale e meridionale. Il clima invece è quello classico del sud del Mediterraneo, con estate calde e ventilate e inverni molto miti. Ottimo per coltivare queste uve, il clima temperato della zona è famoso già dai tempi dei Romani, quando furono i Greci a sviluppare i primi vigneti.
I vitigni bianchi
I vitigni bianchi utilizzati per la produzione del Castel San Lorenzo sono il Trebbiano Toscano e il Malvasia Bianca per tutte le tipologie, in assemblaggio e solo per il Malvasia in monovitigno.
Il Trebbiano Toscano come sappiamo bene è la più usata uva bianca del Centro Italia, e per estensione la più coltivata della penisola. Questo grazie a produzioni che per abbondanza si segnalano tra le migliori di tutto il panorama vinicolo mondiale. Questo incide chiaramente sulla qualità dei vini, piuttosto scarichi e privi di grandi profumi. Queste infatti devono essere sempre limitate per aumentare la qualità dei vini, anche se questi non raggiungeranno mai risultati eccelsi. Quindi il Trebbiano viene assemblato con uve migliori, in questo caso la Malvasia Bianca, un'uva molto antica ed aromatica, parte di una grande famiglia delle Malvasie. Il Malvasia Bianca è molto comune nel Lazio, specie ai Castelli Romani, e la si trova in tutta l'Italia centrale e in Lombardia. Il vitigno ha grandi grappoli a forma conica, molto spesso alati e a semi-spargolo. Acini medi e tondi, poco pruinosi, sono ottimi per l'appassimento, ma anche nella vinificazione normale e la spumantizzazione. Ha grande vigoria, coltivato in collina, ben esposto. Ottimi comportamenti con la siccità e l'argilla. I vini del Malvasia Bianca in purezza sono molto aromatici, anche se spesso vengono assemblati.
Il Castel San Lorenzo DOC bianco
La denominazione di origine controllata Castel San Lorenzo nasce col decreto ministeriale del 6 novembre 1991, e autorizza la vinificazione sotto la protezione del nome Castel San Lorenzo nel comune omonimo e in quelli di Bellosguardo, Felitto, Aquara, Castelcivita, Roccadaspide, Magliano, Vetere e Ottati tutti in provincia di Salerno. La base ampelografica decisa dal disciplinare prevede per i vini bianchi prevede per il Castel San Lorenzo bianco un assemblaggio che vede il Trebbiano Toscano presente dal 50 al 60% e il Malvasia Bianca dal 30 al 40%. Anche altre uve bianche autorizzate dalla provincia fino al 20%.
Per il Castel San Lorenzo Moscato invece la percentuale minima del vitigno Moscato Bianco deve essere la consueta 85%. I terreni per essere iscritti all'albo devono essere ben esposti. Le rese massime che vengono autorizzate dal disciplinare sono fissate a 12 tonnellate per ettaro nel caso del vino bianco e a 1o tonnellate per ettaro per il Castel San Lorenzo Moscato.
Il grado alcolico minimo deve essere di 10,00% per il vino bianco e di 10,50% per il Moscato. I vini sono di un bel paglierino brillante, di profumo aromatico e gusti secchi. Ottimi abbinamenti con i pesci di lago e quelli di mare. Bene anche con crostacei e verdure, anche se il meglio di se lo dà con i primi allo scoglio.
I produttori
I vini bianchi del Castel San Lorenzo sono ancora poco conosciuti in confronto ai loro omologhi rossi, e a livello nazionale devono ancora esplodere, forse anche a colpa dello strano assemblaggio scelto, almeno per una regione come la Campania. Tra i tanti possiamo segnalare il Fontelce Castel San Lorenzo, che offre bei profumi alla frutta gialla esotica. Meglio al palato dove si esprime con un gusto molto fresco e minerale, equilibrata da un'ottima sapidità. Bocca pulita perfetta per gli aperitivi, le mozzarelle fresche, specie di bufala, e primi ai frutti di mare in bianco.