Castelfalfi: un borgo di pace e gusto

Da Forchettinagiramondo @BrandiChiara

Dopo diverso tempo, torno a scrivere qualche consiglio di viaggio. E lo faccio per raccontare di un luogo davvero unico che abbiamo visitato durante le vacanze di Natale, un borgo con una storia molto interessante che è tornato alla vita dopo anni di completo abbandono: il paese di Castelfalfi.

Photo by Castelfalfi.com

Siamo nel cuore della Toscana, in una valle non molto conosciuta, quella della Valdera, che da un lato guarda verso il mare e dall’altro si congiunge alle dolci colline del Chianti. Una zona poco rinomata anche per noi che siamo di zona, tanto è vero che è stata per me la prima volta che ho visitato questi luoghi nonostante si trovino a non più di 40 minuti di viaggio da casa. Eppure è un vero “ombelico del mondo”, strategicamente centrale tra la costa, Firenze, Siena, il Chianti e altre piccole perle della zona come Certaldo, Volterra, S.Miniato. L’aeroporto di Pisa dista circa 45 minuti, cosa che rende questo borgo molto attraente per gli stranieri che qui, non ha caso, hanno stabilito la loro dimora. E poi, forse, anche perchè il panorama che si gode da qui non è per niente male…
Noi ci siamo capitati un pò per caso, in una giornata di tempo quasi primaverile tra Natale e Capodanno. Stavo cercando un luogo che fosse vicino, raggiungibile in meno di un’ora, che avesse qualcosa di interessante da visitare, ma che offrisse allo stesso tempo una sistemazione di charme ed un’ottimo ristorante…lo sapete, non mi muovo se non sono sicura di mangiar bene! In una parola, Castelfalfi sembrava essere il posto per me, e non mi ha deluso affatto.
La storia di questo paese è veramente curiosa ed appassionate: noi abbiamo avuto il piacere di farcela raccontare da Cecilia, l’entusiasta PR della struttura, che ci ha spiegato tutta l’evoluzione del progetto che ha portato oggi il borgo a nuova vita.

Il paese intorno agli anni ’60 finì per rimanere disabitato: queste erano zone depresse ed i giovani iniziarono pian piano a trasferirsi nei più grandi centri urbani della regione. Castelfalfi si svuotò e per molti anni è rimasto un vero e proprio paese fantasma. Finchè, intorno al 2007, il tour operator tedesco Tui iniziò a valutare la zona come possibile terreno per un progetto innovativo ed ambizioso: una completa ristrutturazione dell’area, nel rispetto della sua storia e del suo stile, pur con accortezze degne dei più alti standard moderni, per riportare la vita nelle stradine del borgo. L’idea era quella di ricreare una comunità pulsante che potesse godere della bellezza del posto, recuperando al tempo stesso un luogo ingiustamente dimenticato. L’operazione, che oggi è quasi del tutto conclusa, si è svolta anche attraverso momenti di confronto partecipativo con le comunità locali, nel quadro di una tutela del territorio e delle sue specificità che erano uno dei punti cardine del progetto stesso.

Oggi Castelfalfi è una proprietà di 1.100 ettari, tra oliveti, boschi, vigneti e laghi, con due campi da golf, 4 piscine (in estate aperte al pubblico), 41 appartamenti già ristrutturati e 31 già con una famiglia proprietaria, 12 botteghe legate al territorio, 18 casali in corso di ristrutturazione ed un hotel di gran classe ricavato dal vecchio essiccatoio del tabacco. Poi, nel corso dell’anno appena iniziato, sarà terminato il centro congressi all’interno del vecchio castello medioevale con ristorante gourmet e, successivamente, anche un resort di lusso con annessa spa.
Ed ancora, Castelfalfi è soprattutto una tenuta agricola dove si produce un ottimo olio biologico nell’antico frantoio tornato in funzione dalla fine del 2013, ed un buon vino rosso con uve coltivate sempre biologicamente nei 20 ettari di vigne che si dispiegano all’interno della tenuta. Dalle sue terre, e da quelle vicine, vengono anche i frutti, le verdure e le carni che ogni giorno finiscono nella cucina dello chef Francesco Ferretti. Uno dei punti di forza di Castelfalfi è senza dubbio il ristorante Il Rosmarino, dove si possono gustare ottimi piatti assolutamente stagionali ed a km 0, ispirati alla cucina tradizionale toscana ma anche con qualche esperimento più creativo.

Photo by Castelfalfi.com

Al Rosmarino l’ambiente è molto curato ma non pretenzioso, decisamente accogliente, rustico ma con piccoli dettagli che fanno la differenza, come il rosmarino fresco su ciascun tavolo. Noi abbiamo iniziato con un antipasto consigliato dallo chef, le coccole, ovvero un’interpretazione dei classici coccoli di pasta fritti con prosciutto, ma fatti con la farina di ceci: una sorta di cecina fritta, soffice e gustosa, perfetta in abbinamento con un tipico prosciutto salato alla toscana.

Photo by Castelfalfi.com

Abbiamo poi proseguito con due assaggi di primi: un classico della zona, i pici alla norcina, con salsiccia e tartufo, e la tradizionale zuppa di cavolo nero. Ottima la pasta fresca, ben bilanciato il sugo dei  pici, abbondante ed avvolgente. Fedele alla tradizione, saporita e sostanziosa, la zuppa con i suoi crostini di pane croccanti da tuffare dentro ed un filo d’olio, della tenuta ovviamente, a completare.

Seppur a malincuore, non avevamo più spazio per i secondi, ma non abbiamo potuto rinunciare all’assaggio del dolce: uno squisito creme brulèe al rosmarino, un accostamento inedito per un dolce della tradizione francese, molto delicato e non invadente, veramente ottimo!

Abbiamo concluso il nostro soggiorno all’hotel La Tabaccaia di Castelfalfi con un’ottima colazione: pane fresco, scelta di marmellate, selezione di te, torte fatte in casa, yogurt con cereali, frutta e pure un piccolo buffet salato per i più internazionali. La colazione è, secondo me, il banco di prova di un hotel, quello che fa veramente la differenza, e non è affatto scontato trovare un’offerta di qualità. Qui la colazione è curata e discreta, un ottimo modo per iniziare la giornata e salutare questo posto davvero particolare.

Ci torneremo sicuramente in estate, non appena aprono le piscine per godere del fresco e del sole. Ma sopratutto per riassaporare la creme brulèe di chef Fancesco!!!
Nel frattempo, per non sentirne troppo la mancanza, proverò a rifarlo a casa perchè Francesco è stato così carino da condividere con me la sua ricetta…quindi stay tuned, presto vi farò sapere come si fa!


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :