Perchè se è pur vero che il sindaco Coppola è “amareggiato” è anche vero che le decisioni conclusive, (revoca, annullamento, diniego ? Perchè qui qualcuno qualcosa ha rilasciato a torto o a ragione con tutte le eventuali conseguenze giuridiche), dovranno essere prese con altra conferenza di servizi il 23 aprile, e sembra di capire che le stesse conclusioni siano condizionate dalla ri-ri-ri-ri-ri-ri-ripresa dei lavori del porto, il che è tutto dire.
“Il sindaco Coppola si dice anche “amareggiato per le insinuazioni e le accuse”, nei suoi confronti, “dal gruppo consiliare Cambiamenti”. E conclude: “Il demanio regionale prende atto di quanto convenuto e si impegna a verificare, anche acquisita la certezza della consegna delle aree oggetto di intervento in appalto relativo alla messa in sicurezza del porto, la possibilità di sospendere i procedimenti non ancora conclusi, pertinenti lo specchio d’acqua portuale. Il 23 aprile si terrà un’altra conferenza di servizi dove saranno prese le decisioni conclusive”.“. da GDS.IT
D’altra parte sembra ancora di capire che non essendosi dotato questo Comune del Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo – PUDM (o almeno a questa conclusione arrivo io da cittadino che ne cerca un qualche segno della sua presenza sul sito istituzionale), l’ARTA è da supporre agisca ai sensi del punto 6 del suo Decreto del 4 luglio 2011 con il quale si stabilisce un regime provvisorio:
“6. Regime transitorio
Nelle more dell’approvazione dei piani di utilizzo, ai sensi dell’art. 4, legge regionale n. 15 del 2 dicembre 2005, nuove concessioni demaniali marittime potranno essere rilasciate previa sottoscrizione di apposita clausola, con la quale il concessionario si impegni ad adeguare la propria struttura alle previsioni del piano nei modi e nei termini in cui sarà approvato dall’ARTA, e di non vantare alcun diritto al rinnovo del titolo concessorio ove l’attività e/o struttura che ne forma oggetto non risulti più prevista nel piano stesso o non sia più comunque compatibile con questo.
Le concessioni rilasciate ai sensi del comma precedente devono rispettare i parametri e le disposizioni contenute nelle presenti linee guida.“
A prescindere da tutte le altre considerazioni di natura ambientale e storiche è curioso tuttavia come lo stesso decreto, nella parte seconda, la dove fissa gli indirizzi metodologici, raccomandi che:
“In generale, i porti turistici non devono essere concepiti e gestiti come posteggi di barche di proprietà dei residenti, ma devono rappresentare una attrattiva per incentivare flussi turistici che accedendo dal mare, inizino itinerari di fruizione turistica non limitati alle attrattive costiere, ma che spazino su tutti i segmenti che compongono l’offerta turistica dell’isola, da quello culturale, a quello enogastronomico, dai circuiti tematici alle tradizioni etnoantropologiche.“
Evidentemente per i funzionari regionali la normativa continua ad essere come la pelle di quelle parti lì… elastica.
0.000000 0.000000