Servizio pubblico e’ certamente fazioso,anche se Santoro devo dire ha ridotto di molto questa verita’.
Ieri sera pero’,quella faziosita’ e’ servita per far dire a un sardo cio’ che molti avrebbero voluto dire a un uomo,Castelli,che se pur dotto ha rotto i coglioni da molto.
Si perche’ la faziosita’ e’ anche quella della lega padana che crede di essere una regione in un’altra e che,nei suoi esponenti spesso irride il buon senso dell’italiano che crede ancora nell’unita’ nazionale.
Ebbene ieri sera il sardo,terrone per molti,ha dato una risposta sboccata al leghista Castelli ma in poche parole e con tono acceso,ha fatto gioire molti italiani.
Poi,sull’altra sedia,Letta sempre piu’ bianco,ha capito che pure lui,appartenente a un partito che non fa piu’ i servizi al popolo,garantendogli equita’ e giustizia sociale,era di troppo.
Ma non e’ stato cacciato,ma ha capito che anche lui,politico,non e’ piu’ rappresentativo dell’Italia che lotta.
Ecco perche’ l’uomo sardo e’ l’emblema con la sua “volgarita’” del pensiero di molti e conferma con tono duro e disprezzo verso la categoria politica,l’ inadeguatezza del politico nostrano.
Il bivio del cambiamento radicale e’ arrivato.I movimenti hanno dettato legge ultimamente in mezzo mondo,adesso sono loro a cercare leader e conferme dalla piazza per essere artefici di passaggi epocali nella storia socio politica mondiale.
Santoro,un consiglio:in studio invita uomini,donne che hanno caratteristiche come il sardo:parole dure…ma sante.
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