Siamo davanti ad uno dei vini che ha diviso i degustatori/sommeliers nel corso della serata Castello del Terriccio tenutasi il 26 gennaio al Fairmont Hotel di Montecarlo il Castello del Terriccio, assemblaggio di Syrah e Petit Verdot con un passaggio in legno di 18 mesi in barriques di rovere francese.

Insomma i sommeliers Italiani hanno preferito di gran lunga il Castello del Terriccio mentre quelli Francesi hanno optato per il Lupicaia.
Il Castello del Terriccio è un IGT Rosso di Toscana prodotto nella zona costiera tra Livorno e Pisa a circa una quindicina di Km da Bolgheri.
Il colore è molto carico un rosso quasi nero, molto profondo con alcuni riflessi argentati che ritroviamo sull’unghia del vino.
Il primo naso è fine,ampio,persistente,il frutto è molto maturo ed il passaggio in legno è presente ma in forma discreta senza affaticare.
Il secondo naso appare speziato, con profumi di viola, ribes nero e garrigue ( i sapori e profumi della macchia mediterranea). Si apre con altri aromi come la prugna sottospirito, quasi a fare capire che il fattore alcool in questo vino gioca un ruolo importante, e si affacciano note che mi ricordano un leggero sentore animale e di cuoio. Finale su spezie e leggera vaniglia.

In bocca l’attacco , come mi aspettavo, è molto caldo ed è leggermente mitigato dall’acidità che è ben presente. Molta struttura, tannini sono leggermente aggressivi. La bocca è segnata da pepe nero e garrigue. Il finale è molto lungo. E’ un vino prodotto da un’annata calda che tende troppo sulla parte alcolica. Vino che potrebbe mitigarsi negli anni, da aspettare almeno 3/4 anni.
16-/20