Oggi abbiamo lavorato per l'ultima volta, almeno per ora, sulla gioia e, come sempre, mi sono fatta aiutare da suggestioni musicali.Il "tema musicale" è stato l'"Inno alla gioia di Beethoven. Dopo aver usato per qualche settimana musiche africane i bambini si sono subito accorti che qualche cosa era cambiato ma hanno accettato la "sfida" di ascoltare musica classica oggi.
Con il gruppo dei piccoli e dei mezzani abbiamo continuato a lavorare sul controllo corporeo, sull'attenzione e sui movimenti a terra. In particolare vorrei segnalarvi una piccola attività di attenzione e controllo corporeo che ho proposto oggi: dopo aver fatto togliere a tutti i bambini le scarpe ne ho fatto un "minestrone" (le ho radunate e mischiate). Ai bambini era chiesto di muoversi quando vi era la musica e, allo stop, cercare nel mucchio le proprie scarpe fino a quando la musica non fosse ripresa. I bambini dovevano prestare attenzione all'impulso sonoro, riconoscere le proprie scarpe e riuscire ad interagire con gli altri bambini che stavano cercando di svolgere lo stesso compito.
Con il gruppo dei grandi abbiamo disegnato, dentro un grande cuore le cose che "ci rendono felici". Abbiamo lavorato sul movimento espressivo e alla fine ho introdotto il nuovo sentimento che ci accompagnerà per un paio di settimane: la rabbia.Dopo aver mostrato le faccine ed aver chiesto quale fosse quella arrabbiata abbiamo provato a riflettere sulle cose che ci fanno arrabbiare e su cosa fa arrabbiare gli altri, ad esempio mamma e papà.
Un momento che non manca mai nei miei laboratori è quello del "recupero grafico".
A seconda dell'attività e dell'età dei partecipanti chiedo ai bambini di disegnare cosa hanno fatto, cosa gli è piaciuto, ... dell'attività appena svolta.Di norma chiedo a loro di scrivere il proprio nome (qui le insegnanti lo hanno insegnato praticamente a tutti) e poi, insieme, ad uno ad uno chiedo ai bambini di spiegarmi cosa hanno disegnato e perché (annoto tutto sul disegno). Questo momento è molto gratificante perché, per qualche minuto, mi concedo in esclusiva a loro e presto attenzione al loro lavoro.Questa attività, inoltre, permette sia ai bambini di rielaborare quanto vissuto e dall'altro sia a me di avere traccia del percorso che stiamo facendo insieme.