Oggi ho lavorato con i due gruppi classe divisi, ma il lavoro è stato a grandi linee il medesimo.
Per iniziare ci siamo mossi un po' perché; come insegnano ormai tutti gli approcci di psicologia dell'educazione; prima di un'attività intellettuale è bene attivare anche il corpo per mettere in moto più energie e favorire la concentrazione.Come gioco "attivante" ho proposto quest'attività e la sua evoluzione:
- ho chiesto ai bambini di correre per la sala e, al mio battere di mani, fermarsi come statue in piedi, seduti e sdraiati;
- l'evoluzione consiste nell'introdurre un discriminate per l'assunzione delle pose: la battito di tamburo le statue dovevano essere "in piedi", mentre al suono dei sonagli la statue dovevano essere "sedute o sdraiate".
A questo punto, dopo circa 15 minuti di "riscaldamento", ho cercato di richiamare alla memoria dei bambini il lavoro svolto ormai due settimane fa e abbiamo ricominciato a parlare delle loro paure.Dopo una piccola "discussione" su cosa faccia davvero paura ho mostrato alla classe delle emoticon che rappresentavano le quattro emozioni fondamentali: felicità, tristezza, paura e rabbia (potete scaricarle qui) e ho chiesto di riconoscere la paura. Dalle parole degli stessi bambini è poi uscito che ""la paura" ha paura perché "la rabbia" è cattiva. Anche la rabbia è una cosa che fa paura!".Per concludere l'attività, invece di proporre un classico recupero grafico, ho proposto di ricomporre un quadro di Paul Klee dal titolo "Attacco di paura".