Ricchezza che non significa confusione: Inequilibrio e non "disequilibrio".
Come ha detto uno tra gli autorevoli critici accreditati al festival, "anche se si vedono tre, quattro spettacoli di seguito non ci si annoia mai".
Impossibile non trovare stimoli nella varietà di linguaggi ospitati da Armunia: dalla nuova drammaturgia di Massimiliano Civica, alla liricita` dei nuovi lavori firmati da Virgilio Sieni, ai sorprendenti spettacoli per i bambini, fino all'allestimento claustrofobico e potentissimo di "Psicosi delle 4 e 48" di Sarah Kane.
Sono loro i protagonisti di queste prime quattro giornate di festival.
"Attraverso il furore" di Massimiliano Civica e' un lavoro complesso, che porta in scena la parola di Meister Eckhart, pensatore medievale contemporaneo di Dante - e intriso della materia filosofica e delle suggestioni spirituali del periodo. Si alternano e si incastrano tre quadri scritti dal drammaturgo Armando Pirozzi: tre storie indipendenti l'una dall'altra, non un commento ai sermoni, ma vacue istantanee di un uomo e una donna, di cui si colgono i frammenti della loro identità nel momento - vicinissimo e irraggiungibile - dell'incontro.
Il lavoro richiede una seconda visione per essere apprezzato. L'effetto straniante e' provocato dalla distanza tra le vette del pensiero di Eckhart e la quotidianità di storie contemporanee in cui pare di scorgere l'eco di quell'incomunicabilità che tanto e' stata approfondita dal cosiddetto teatro dell'Assurdo.
Tra gli attori vogliamo citare il fascino leggero ma potente di Valentina Curatoli.
Le "star" delle prime giornate sono due generazioni umane che stanno regalando esperienze di partecipazione emotiva incredibili: solo la genialità artistica di Virgilio Sieni poteva intuire e far affiorare il mondo interiore delle nonne e delle bambine.
Nonna Lina, protagonista non dichiarata di "Cinque nonne", sorprendente novantunenne proprietaria del giardino incantato in cui si svolge lo spettacolo, e' a prova di cinismo: nei suoi occhi possiamo vedere la pesantezza, la ricchezza, la sofferenza, la pazienza di tutta una vita. Ci si commuove non per retorica, ma per la forza con cui i suoi occhi si fanno finestra aperta sul giardino del passato.
Linda, Noemi, Emma: sono le tre protagoniste di "Fuga". Sulle note di Balanescu Quartet e Anthony and The Johnson queste undicenni perfettamente impostate tecnicamente descrivono simbolicamente il complicato percorso di scoperta e crescita della propria identità. Ed e' incredibile quanta maturità esprimano nell'interpretazione: ogni sera e' un'emozione capace di toccare corde che, spesso, lasciamo che si atrofizzino.
I bambini stanno riservando sorprese e soddisfazioni a questo festival. Se l'operazione, originale, di far realizzare spettacoli per i più piccoli a gruppi che solitamente si rivolgono al pubblico adulto (Kinkaleri, Babilonia Teatri, Teatro Sotterraneo) sta spiazzando il pubblico, le merende letterarie di Fosca stanno letteralmente catturando bambini e genitori. Abbandonando la stantia formula dello spettacolo con i bambini seduti ad osservare, per poi ricevere alla conclusione la merenda, Fosca propone un momento in cui i bambini possono stare all'aperto (in questo caso nella cornice bellissima del Parco del Castello), giocare con gli attori, scegliere il percorso di fruizione più naturale per loro, in mezzo alle azioni simultanee dei protagonisti dei testi letterari raccontati: le favole di Esopo, "La fattoria degli animali", "Alice nel paese delle meraviglie".
I bambini sono coinvolti in un'esperienza formativa ed educativa pensata dal loro punto di vista: il segreto del successo di Fosca e' che rispondono alle esigenze dei bambini.
Aspettiamo con tanta curiosità la lotta nel fango che animera' l'ultimo weekend del festival alla Pineta Marradi.
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