Reduce dall’ultimissima puntata di Castle non potevo non nominarlo in un mio intervento sul blog (come sono professionale eh?!?!). Noi Dipendenti da serie tv siamo abituati da anni all’enorme quantità (e quindi di successo) dei polizieschi americani. E, anche se il nostro scrittore di gialli ha poco a che fare con gli occhiali da sole di Horazio Caine e con le regole di Leroy Jethro Gibbs, la verità è che il nostro Richard si è guadagnato un posto tutto suo nel genere.
Se ci si sofferma un attimo anche solo sulla puntata pilota (chiedo ai fan un vero sforzo mentale!!!), la prima cosa che risalta nella storia è quella caratteristica che ne ha decretato la chiave del successo, ossia la chimica e l’ironia dei personaggi.
Ma procediamo con ordine.
Il personaggio di Richard Castle (Nathan Fillion) è un eterno bambino, affascinante, dalla battuta pronta e noto latin lover che si oppone al carattere della detective Kate Beckett (Stana Katic), rigida e dedita al lavoro. A seguire ci sono i due comprimari, Kevin Rayan (Seamus Dever) e Javier Esposito (Jon Huertas), uniti dall’amicizia e affiatamento di natura diversa rispetto ai protagonisti, ma basata sugli stessi principi di lealtà e rispetto nonché conoscenza reciproca. Quindi la stesura di gran parte della sceneggiatura verte anche sulla veridicità delle azioni che questi personaggi compiono durante la risoluzione del caso e sono stati così approfonditi (con la penna) che una minima variazione potrebbe destare sospetti. In fin dei conti la struttura può sembrare simile ai loro poliziotti antenati come Starsky e Hutch o, perché no, I CHiPs.
Ma la sottile differenza la fanno loro, gli attori veri e propri, che sin dal principio hanno dimostrato una verosimiglianza (e quindi grande bravura) nei personaggi che interpretano, dotandoli di sfumature e di un attrattiva agli occhi dello spettatore (che è differente dal fan poiché è d’occasione) che non sempre la sceneggiatura (a volte un po’ banale) riesce a catturare. Quest’ultima, d’altronde si rifà (come vuole il genere) a intuizioni brillanti e colpi di fortuna (alcuni troppo forzati), ma compensa sapendo mescolare la realtà della metropoli newyorkese, alle prese con i “classici”, fino ad episodi stravaganti e occasionali (come in quest’ultima puntata ambientata in un comic-con di sci-fi). Inoltre, a differenza degli altri polizieschi, in questo universo del “già visto” il collante principale è l’ironia, proprio perché all’ABC sanno che gli specialisti del giallo e del crime (quasi sempre) sono i signori del CBS, quindi la penna degli sceneggiatori si sofferma soprattutto sui cliché delle serie di genere, citando esempi e anche autocitandosi (Nell’ultima puntata Castle-Fillon allude apertamente all’altra serie che lui stesso a interpretato, Firefly). Il propulsore di queste cinque stagioni è sempre stato questo: giochi di parole, citazioni e guest star così simili a personaggi reali che sembrano dei cosplay.
La potenza di questo show è arrivata così oltre da far spiccare (meritamente) la bravura comica del protagonista che lo interpreta, ma allo stesso tempo ha fatto muovere un merchandising che prescinde le solite Mug o T-Shirt. Infatti, Fazi Editore ha pubblicato i primi tre libri che sono stati scritti dal “ghost writer” di Richard Castle, dove possiamo leggere effettivamente cosa gli ispira la sua musa Kate e che rende divertente anche questo lato dello show. Nei libri (che io da dipendente ho comprato) possiamo notare, oltre alla storia, le dediche di prima pagina e i ringraziamenti finali come un gioco al di fuori dello show (in uno dei tre libri c’è Castle scrittore che ringrazia Fillon attore ^^”), ed il successo dei libri ha fatto sì che oltre a Neked Heat si sia messo in moto anche Derrick Storm, il primissimo personaggio di Castle (di cui noi conosciamo le sue vicende di riflesso) e di cui recentemente sono state realizzate delle graphic novel.
Perché vi ho fatto tutta questa pubblicità? Perché Castle è sì un poliziesco come gli altri, ma non può passato inosservato. Lo show è in tutto è per tutto come il suo protagonista, che per fare irruzione da qualche parte a New York scende in campo con gli altri poliziotti indossando un giubbetto antiproiettile con su scritto “writer” XD
Porta quindi nuova linfa senza rinunciare agli schemi abitudinari della televisione, così da non allontanare gli amanti del genere e assicurarsi una certa longevità negli anni a seguire.
Alla prossima settimana!!!
Sherwill
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