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Castlevania – Lords of shadow

Creato il 12 ottobre 2010 da Alekosoul

Castlevania-lords-of-shadow-coverCastlevania è una delle serie videoludiche più longeve (il primo capitolo è datato 1986) e di maggior successo, su un ampio ventaglio di piattaforme (una ventina di titoli su quasi altrettante macchine).

Questo enorme successo di casa Konami è stato essenzialmente possibile soprattutto per la vasta appetibilità del concept alla base del brand, ovvero il gothic-horror in salsa vampirica, che, alla luce dei fatti, è sempre una carta piuttosto sicura, vedasi anche il recente boom di Twilight.
Dunque parlare di Castlevania ha sempre voluto dire parlare di vampiri (non a caso infatti il titolo originale è Akumajō Dracula 悪魔城ドラキュラ ossia il Castello demoniaco di Dracula) e altre creature della notte.
Ma se nel passato gli elementi caratterizzanti la saga erano appunto tutti quanti contenuti nel titolo, castelli, Transilvania, e il Belmont di turno a cacciare il signore oscuro, il nuovo capitolo, targato 2010, rappresenta un vero e proprio reboot della serie, grazie a vari elementi che rompono con il passato, sulla base di un progetto curato con la partecipazione del geniaccio Kojima (Metal gear).

La prima cosa che emerge in questo Castlevania è la sua enorme dimensione.
Vastissime ambientazioni naturali, boschi, paludi, caverne, rovine, fanno il paio con le più classiche strutture goticheggianti, che tanta  parte hanno avuto nei titoli precedenti.
Lords of shadow è strutturato come un lungo racconto (rappresentato graficamente dal grimorio che serve da menù e interfaccia gestionale), suddiviso in 12 capitoli, a loro volta ripartiti in una decina di missioni. Ogni parte è completamente rigiocabile, per portare a termine ulteriori sfide, segreti, esplorazioni. Dunque, primo elemento positivo, una grande longevità.

A livello tecnico il gioco è stato curato fin nei minimi dettagli dallo studio madrileno MercurySteam, responsabile in precedenza del buon FPS horror Clive Barker’s Jericho.
La grafica è molto fluida, i colori pieni e caldi, con bellissimi effetti di luce. Le animazioni e le cut-scene fanno emergere il paziente lavoro di cesellatura, in fase di progettazione di ambienti e personaggi. Un prodotto sicuramente di serie A, che non nasconde le sue brame di dominio del mercato action-adventure, e che fa emergere chiaramente gli ingenti sforzi dietro questo ambizioso, quanto rischioso reboot.

Castlevania LoS screenshots

Per quanto riguarda la storia in se, ci troviamo nell’anno 1022, e il mondo è precipitato nel caos e nell’oscurità. Creature demoniache si aggirano indisturbate, seminando morte e distruzione. Gabriel Belmont, monaco guerriero della Confraternita della Luce si imbarca in una missione disperata, per scoprire le origini del male, ed estirparne le radici, e, per non farsi mancare nulla, tempo stesso salvare l’anima della moglie Marie, assassinata misteriosamente. Forse non il massimo dell’originalità, ok, ma il genere in se non la richiede, e i giocatori la perdoneranno di sicuro.

Gli archetipi per un avventuroso viaggio nel fantasy-horror ci sono quindi tutti, e anche il gameplay non si esime dai clichè stabiliti da titoli quali God of war, Devil may cry e Dante’s Inferno, sopratutto per quanto riguarda il controllo del personaggio e il sistema di combattimento. Per fare una ricetta che piaccia e che soddisfi, bisogna usare ottimi ingredienti. Regola d’oro di qualsiasi mercato editoriale.
E una delle cose migliori di questo Castlevania è proprio come riesca ad essere godibile e valido nonostante la sua originalità sia davvero minima. Funziona, perchè è come ritrovarsi in un luogo familiare, in cui si sa già come muoversi, cosa fare, e c’è dunque più tempo per apprezzare gli elementi estetici del progetto, le angolazioni cinematografiche della telecamera, le divertenti fasi platform, la risoluzioni degli immancabili enigmi. Classe e gusto da vendere, dunque.

Castlevania LoS screenshots

Il livello medio di difficoltà del gioco è abbastanza elevato, e certamente è meglio non rimanere troppo in estasi per la bellezza degli scenari, mentre si combatte qualche licantropo, troll, o vampiro. Sebbene le abilità di Gabriel con la croce da battaglia, le magie della luce e dell’ombra siano di tutto rispetto, la forza dei nemici è tanta, ed è facile ritrovarsi accerchiati, o messi all’angolo. Molto belli specialmente i combattimenti con i boss,  tra cui spiccano, per ovvi motivi, i Titani, che prendono spunto da quanto visto nell’ultima avventura di Kratos, ma anche da quel grande capolavoro che è Shadow of the colossus.

Da questo breve excursus emerge un’esperienza di gioco davvero coinvolgente e ricchissima di dettagli, di extra, di citazioni e omaggi. Un’opera per gli amanti del genere (ma non solo) fatta da amanti del genere.
Elementi autoreferenziali a parte, Lords of shadow riesce a porsi un gradino sopra gli altri pesi massimi della categoria action-adventure, ristabilendo così le giuste distanze fra il capostipite di un genere e i suoi vari figli. Leader, not follower.
Certo, come tutte le cose, anche Castlevania è soggetto alla valutazione del gusto personale, ma sono abbastanza convinto che il giocatore medio difficilmente rimarrà deluso da un’opera del genere, non fosse anche solo per la maniacale cura del dettaglio, e per l’indubbia bellezza estetica.

Dopodichè rimane da aggiungere una sola cosa: giocateci!


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