Si potrebbe pensare che ad una certa età un musicista, in particolar modo un cantante, abbia perduto molto delle sue qualità vocali, oppure che gli riesca difficile l’intonazione, o che non riesca ad essere sempre puntuale nelle entrate. Niente di tutto questo sembra riguardare Gino Paoli, che insieme al pianista Danilo Rea ha dato vita ad un concerto straordinario, a tratti commovente, nel senso che sensazioni di brivido attraversano il corpo di chi lo ascolta.
Sul palco un Gino Paoli, artista in continuo movimento ed evoluzione, con oltre cinquant’anni di carriera alle spalle e una voglia continua di sperimentare, accompagnato da Danilo Rea, uno dei pianisti più creativi con una lunga esperienza nel jazz ma anche nel pop e nella musica d’autore.
In poco più di 90 minuti, i due affiatatissimi musicisti intrepretano canzoni del repertorio di Paoli, ovviamente riarrangiati in chiave jazz, ma anche spazio alla musica napoletana, oltre ad una velocissima esposizione del tema in solitudine da parte di Rea di ‘Bocca di Rosa’ di Fabrizio De Andrè. In scaletta, i “due” hanno voluto ricordare musicalmente, amici di una vita, tutti scomparsi, artisti che non ci sono più: ‘Canzone dell’amore perduto’, di Fabrizio De Andrè, ‘Vedrai vedrai’ di Luigi Tenco, solo per citarne qualcuno.
E’ stato veramente un felice incontro, che ha riempito in ogni ordine di posto lo Sheraton Hotel di Acicastello, spettacolo inserito nel cartellone della rassegna musicale promossa dall’Associazione Catania Jazz.