Al Massimino cala il silenzio più totale intorno al 41esimo del secondo tempo. Nel momento in cui il deux ex machina rossonero firma l’ennesima partita della sua carriera in rossonero. Che si può dire di questo giocatore che non sia ancora stato detto? Nello stesso istante si odono solo i cori dei tifosi rossoneri.
Che cosa fa Simeone? Allena? Ah si? Proprio a Catania? Dunque, chissenefrega se ho dovuto leggere il nome in sovraimpressione per riconoscerlo – ho la tendenza a dimenticare in fretta le cose che contano poco. Quello che conta è la vittoria dei rossoneri che spingono la Lazio e il Napoli a – 7 con una prestazione da classe operaia che trova il Paradiso al Massimino dopo qualche difficoltà.
Viene riportato Thiago Silva nel suo ruolo più conosciuto in Italia, al fianco di Yepes con ai lati Bonera e Antonini. Van Bommel nel vertice basso del rombo con Ambrosini e Merkel. Robinho e Cassano a supporto di Ibrahimovic. Alexandre Pato, autore della doppietta decisiva per la qualificazione alla semifinale di Tim Cup, parte dalla panchina.
Nonostante gli etnei hanno raccolto un solo punto nelle ultime quattro giornate, Mister Allegri si aspettava una partita incasinata e cosi è stata. Dovuta, principalmente, ai grandi assenti che affliggono da inizio anno difesa e centrocampo rossoneri: vanno aggiunti alle difficoltà odierne l’inferiorità numerica dopo il 54esimo minuto – causata da un doppio giallo rifilato a Mark Van Bommel – e Massimo Ambrosini che ci abbandona a Fankulovski nei momenti più caldi della partita. Sono, comunque, clamorosi i numeri di questa squadra in campionato per quanto riguarda le trasferte: al netto di Cesena-Milan, si contano 7 vittorie e 3 pareggi. L’ultimo zeru sul tabellino dei punti nelle ultime 12 partite risale alla partita prima di Natale {Milan-Roma}.
Ancora più clamorosi sono i numeri di Zlatan Ibrahimovic: 13 marcature e 8 assist. Se ci aggiungiamo la suola 47 anche sulla prima signatura rossonera di questa sera diventa davvero da incubo immaginare questa stagione senza di lui. Anche stasera, nel momento di massima difficoltà della squadra, è la luce che abbaglia e che ti indica dove andare. Pur contro una squadra che cade a pezzi e in difficoltà come i rossazzurri.
Dopo un botta e risposta iniziale tra Robinho, servito da Ibrahimovic, e Gomez che serve Capuano per la girata al volo – parata da Bonera… oh yeah, parata
– le scintille presupposte da questa partita – e da, comunque, una formazione che dovrebbe giocare con il coltello tra i denti per salvarsi dalla retrocessione – si arena in un equilibrio tattico che risucchia totalmente lo spettacolo in campo. Ibra viene seguito anche sotto la doccia – si ma non sei Pique: sallo! – da Spolli, il che impedisce l’ormai beato e lieto dialogo tra la principessa e l’Illustrato da 271 tatuaggi.Servirebbero cambi di ritmo e velocità ma la formazione rossonera chiede solitamente pietà in queste situazioni d’emergenza. Ben organizzata in difesa, preoccupata solo di Lopez – in dubbio fino all’ultimo – e dalla vivacità di Gomez che, comunque, fanno il solletico. Robinho è costretto a fare avanti e indietro sulla metro da Famagosta a Romolo per cercare palloni giocabili, in quanto i ragazzi non spingono a sufficienza {addormentati come solito dal calare inesorabile del ritmo}.
Passo indietro di Alexander Merkel, forse troppo preoccupato dal cartellino giallo ricevuto, e sostituito nella ripresa da Emanuelson.
Il provum a fa un quai cos comincia a portare i suoi frutti nella ripresa se non fosse che Tagliavento rientra in campo con la vista sbilenca ed eccede coi cartellini gialli: fuori al minuto 54 il nostro nuovo Orange. Nel momento di massima desolazione e preoccupazione arrivano i nostri: i signori 70 e 11.
La rete del vantaggio rossonero passa da Robinho, bravo a deviare in porta la ribattuta di Andujar sull’ottima punizione di Ibra. Momento di sincope per tutti quanti nel vedere che viene sostituito l’Illustrato con Vomitoddo {con Bonerauncalciatore centrale e Thiago Silva dirottato sulla mattonella davanti}. Yepes fa una partita grandiosa, tutti quanti si sbattono in difesa e ancora una volta viene fuori lo spirito di questa squadra che, comunque vada, esce sempre nel momento del bisogno. Anche di fronte all’ennesima mazzata – la perdita di Capitan Ambrosini per una contrattura e il rientro in campo di una Pipps. Robe che mesi fa ci avrebbero ulteriormente spinti alla depressione, oggi sono il nostro fuoco.
Mentre il muro fa il suo dovere per impedire a Ricchiuti di rompere i maroni e rovinare la magia Casciavit, Ibra prepara il mirino. Sa bene che questi qui, aprendosi come delle mele, rischiano con lui nei paraggi finalmente libero come un tuareg nel deserto. Difatti, TRACCHETE che Robinho lo trova ad area catanese praticamente sguarnita.
Questa vittoria consolida il primato dei rossoneri che si portano a quota 47, a 7 lunghezze sulle immediate inseguitrici Napoli e Lazio. Esordio sfortunato del ‘Cholo’ Simeone al Massimino, che alla prima davanti al proprio pubblico ottiene la seconda sconfitta consecutiva.
Fankulovski e Vomitoddo, nonche l’infermieria, con quei due sembrano solo ombre passeggere.