Di Rosalba Caruso. E’ accaduto questa notte a San Giovanni La Punta, Catania. Roberto Russo, di anni 47, ha accoltellato le sue figlie di 12 e 14 anni, mentre dormivano nella loro stanza. Poco dopo ha tentato il suicidio conficcandosi lo stesso coltello da cucina nell’addome.
A fermarlo sono stati i suoi due figli maschi di 17 e 22 anni, che si sono alzati di soprassalto per i rumori. Ferimento lieve per il figlio diciassettenne, in seguito alla colluttazione con il padre. Sul posto sono arrivati 118, carabinieri della compagnia di Gravina e del comando provinciale di Catania. L’ uomo è stato portato via dalle forze dell’ ordine.
Non ce l’ha fatta la figlia più piccola, Laura, deceduta poco dopo il trasporto in ospedale. In prognosi riservata Marika, 14 anni, ricoverata all’ospedale Garibaldi di Catania. Roberto Russo è attualmente in una delle sale operatorie dell’ospedale Cannizzaro, dove è in procinto di sottoporsi ad un intervento chirurgico. Dopo l’operazione sarà ricoverato nel reparto di Chirurgia generale, dove sarà controllato dai carabinieri.
Disperata la madre, nonché moglie del carnefice, Giovanna Zizzo, 43 anni. I due stavano affrontando una crisi coniugale, per la quale la donna si era temporaneamente allontanata dalla casa familiare. Al momento della tragedia si trovava a casa dei propri genitori.
Roberto Russo da due anni, in seguito alla crisi economica, era stato licenziato da un’ azienda di larga distribuzione. Negli ultimi mesi è riuscito a svolgere solo lavori occasionali. Da tempo, l’uomo faceva i conti con una precarietà che probabilmente lo ha completamente destabilizzato e lo avrebbe condotto a questo gesto atroce. Ancora da accertare le cause; i carabinieri sospettano che l’omicida sia stato colto da un raptus, probabilmente frutto della situazione lavorativa e matrimoniale, che lo attanagliavano.