Ehi, ciao a tutti, sono tornata.
(A dirla tutta non ero mai andata via, ero solo impegnata a dare un senso ad un’estate di privazioni di sonno ridicole: martedì ho dato Privato, ho preso un improbabile 28, sono fuggita prima che qualcuno si rendesse conto e mi requisisse il libretto. Da martedì pomeriggio ad adesso ho dormito, più o meno ininterrottamente)
Qualche aggiornamento, in ordine sparso.
1) Le carriere universitarie dei miei amici sono irritanti: uno dei miei più cari amichetti studia russo, e come corso a scelta segue Preistoria e Protostoria, che è un esame da DIECI crediti. Come Diritto Costituzionale. Come tutta Farmacologia! Il mio amico aspirante medico ha dovuto trattenersi dal percuotere il preistorico con il proprio libro da dieci crediti (2200 pagg.). Come altro corso facoltativo segue Tecniche di Allestimento Museale, e lascio a voi ogni commento.
2) Sempre in tema di corsi universitari snervanti, la mia amica Ibryq sostiene di studiare arabo. Mente, e ne ho le prove. Le ho chiesto come si dicesse “birra”, mi ha risposto “بيرة” (prnz. “birr”). Le ho chiesto come si dicesse “galoscia”, ha ribattuto, piccata, che è un termine intraducibile. Le ho chiesto, sarcastica, se deserto si dicesse “Sahara”, e ha replicato indignata che quello è il plurale, si traduce “deserti” (“deserto” è “الصحراء”, che si legge “saaraha”, o qualcosa del genere). Ora la attendo al varco con il russo, che inizia a studiare quest’anno e che quasi tutti i miei amici parlano più o meno correntemente – è finito il tempo in cui potevi millantare l’esistenza di vocaboli improponibili, mia cara!
3) Cambiando completamente argomento, Inception è un film che vale tantissimo la pena. Se volete divertirvi e basta, senza il sottile rimpianto di non aver portato in sala un taccuino su cui annotare dettagli che aiutino nella comprensione della trama, andate a vedere Innocenti Bugie. Un film così godibile che, a tratti, Tom “Tozzo” Cruise sembra persino attraente. Per quanto riguarda le uscite non-cinematografiche (leggi, film portati a dorso di Mulo), in settimana io e il ragazzo abbiamo in programma la visione di The Calamari Wrestler. Il titolo promette bene, vi farò sapere.
4) Sempre a proposito di ragazzo, oggi siamo stati da H&M per rimpinguare un pochino il suo esiguo guardaroba (i calzoni gli si stanno letteralmente disfacendo addosso, e non vorrei rischiare che torme di ragazze indemoniate gli si gettassero addosso, povera stella – mio, mio, MIO). Tanto per cominciare, la creaturina (1,90 di creaturina) non ha la minima percezione della propria dimensione in rapporto allo spazio circostante, come reso palese dal suo insistere, modello dopo modello, nel provare maglioni taglia M, simpaticamente caratterizzati dalle maniche a mezz’asta e dalla necessità di corrucciare le spalle per ottenere una qualche parvenza di vestibilità. Questo nonostante la M, sempre da maschio, andasse solo leggermente larga a me, che sono quasi venti cm e venticinque kg meno (ah, sì, ho comperato un virilissimo maglione verde bottiglia, comodo! Comodo!). Misteri della propriocezione.
5) In secondo luogo, il reparto uomini di H&M è una bolgia infernale, nella quale il maschio eterosessuale si aggira sperduto e confuso tra gilerini di raso, pantaloni a sigaretta e cardigan scollatissimi, affidandosi completamente alla provvidenziale compagna per evitare di cadere vittima delle seriche lusinge di un sobrio completo color vinaccia, un filino troppo vistoso anche per il testimone di nozze zingaro medio, o di cedere alla Camicia Country Sintetica Color Senape, il cui spettro ripugnante popolerebbe gli incubi di un Clint Eastwood sotto acidi. L’unico porto sicuro di maschia serenità di tutto il reparto, peraltro, si rivela essere una giacca impermeabile trapuntata, modello anziano, disponibile in due depressissime tonalità – se il vostro maschietto si presenta alla cassa con una cosa del genere, signore, gioite: esso ha sufficiente buon gusto e un orientamento sessuale noiosamente certo, si sta solo portando avanti di 50-60 anni. Previdente.