Titolo: Cate, io
Autore: Matteo Cellini
Serie: //
Edito da: Fazi editore (Collana: Le Strade)
Prezzo: 16.00 €
Genere: Romanzo
Pagine: 218 p.
Voto:
Trama: Caterina è un’adolescente e vive in un paesino di provincia, Urbania. La sua vita si divide tra liceo e famiglia, come quella di una diciassettenne qualsiasi. Cate però non è come gli altri: è obesa, come tutti i suoi familiari. Una vita di discriminazioni le ha insegnato che il mondo è diviso in “persone” e “non-persone”, a seconda della taglia. Caterina è una “non-persona” che fa uno sforzo sovrumano ogni volta che esce di casa. Il coraggio che sfodera per camminare in pubblico la trasforma in una supereroina: “Cater-pillar”, “Super-Cate”, “Cate-ciccia”; una tutina stretta su un corpo enorme, ingombrante e ridicolo è il segno della sua diversità. Convinta che il mondo dei “normali” sia ostile per natura agli obesi, Cate usa tutta la sua intelligenza per anticipare e neutralizzare le cattiverie che gli altri sicuramente le rivolgeranno. Due persone tentano di forzare la solitudine di Caterina: la sua professoressa d’italiano, amica e complice nell’amore per la letteratura, e Anna, compagna di classe a cui Cate ha impietosamente rifilato il nomignolo “annoievole”. Ma c’è dell’altro a terrorizzare Caterina: l’imminente 17 dicembre, giorno del suo diciottesimo compleanno, simbolico giro di boa e passaggio dalla gabbia confortevole della famiglia a un’emancipazione bramata e insieme spaventosa.
Dalla prefazione di Alessandra Casella:
«Caterina è una veterana di diciassette anni, che comincia la lotta ogni mattina, entrando nella tortura dei vestiti. Perché Caterina è obesa, e l’unica normalità che conosce è tra le mura di casa, in una famiglia di obesi. Matteo Cellini, entra a gamba tesa nella vita di Caterina, e senza sconti, ci racconta la sua guerra. Lo fa talmente bene che non è la pietà per Cate quella che ci rimane, ma il rispetto. Rispetto per questa eroina condannata al fuori misura, e rispetto, per un autore che la misura – letteraria – invece la conosce bene, con un racconto durissimo e lieve, implosivamente normale e ferocissimamente pieno di tenerezza».
Recensione
di CriCra
Cate, io libro di esordio del Professor Matteo Cellini è un libro che si è dimostrato essere molto particolare, introspettivo e con una tematica ben precisa.
Protagonista di questa storia è la quasi diciottenne Caterina Rossi, o meglio Cate, una ragazza obesa figlia in una famiglia di persone obese. O come direbbe lei: “non persone”. Mamma e papà, una nonna, e due fratelli, Gionata maggiore di due anni e Oscar, il piccolo della famiglia.
I tre fratelli oltre al peso e al legame di sangue, hanno in comune (anche se molto probabilmente non ne sono consapevoli nemmeno loro stessi) la facoltà di immedesimarsi nelle spoglie di qualcun altro. Oscar lo fa a volte nelle fattezze di uno struzzo, per nascondere la testa nella sabbia e non vedere più nulla di ciò che lo circonda. O magari in un altro bimbo come lui, ma fondamentalmente diverso. Più grande. Più forte.
Gionata è il classico “nerd” super intelligente e secchione. Vive in un mondo fatto su misura per lui. Dove il regno delle lettere e di internet la fa da padrone. Dove le sue grandi potenzialità hanno il giusto sbocco e graditi risultati.
Cate invece a volte si immagina come un grande lumaca che si porta appresso la sua casa. Dove calore e familiarità la tengono al sicuro e fuori da ogni problema. Oppure altre volte vorrebbe essere un riccio per potersi rannicchiare su se stessa ed essere protetta dai suoi aculei da ciò che le sta attorno.
Noi siamo obesi. E l’obesità non è semplicemente
una categoria tra tante, non è un criterio per
classificare le persone. Ma per dividere le persone
dalle non persone.
Le altre figure di riferimento che rientrano a far parte del quotidiano di Cate, oltre a quelle della sua famiglia saranno quella della nonna paterna appassionata come lei alla lettura; la professoressa Angelica Mazzantini, unica persona adulta con la quale Cate riesce a parlare liberamente e confidarsi; la sua amica Anna, ribattezzata intimamente “l’annoievole”, dalla quale Cate ottiene amicizia sincera, disinteressata e incondizionata anche se lei stessa non lo ammette mai deliberatamente, anzi ne prenderà piena coscienza solo all’epilogo della storia.
Leggere il libro è stato come assistere ad una sorta di guerra psicologica della protagonista. Cate è consapevole che tutto il mondo attorno a lei può essere crudele nel giudicarla una persona “diversa”. L’obesità al giorno d’oggi è un handicap (ed io per esperienza personale, lo so per certo). Una patologia che purtroppo rende diversi. E solo per poche eccezioni, agli occhi di molti è simbolo di giudizio e ancora peggio di cattiveria e insulto.
Cate è una persona pienamente consapevole di questo handicap dell’obesità. Un problema grande che le crea innumerevoli disagi, non solo verso se stessa ma in special modo nel rapportarsi verso tutti gli altri: compagni di scuola, professori, conoscenti. Lei è molto critica verso di sé, auto commiserandosi in maniera davvero, spesse volte, esagerata.
Frustrazione e sgomento sono solo alcune delle conseguenze a questa presa di coscienza da parte di Cate la quale vedrà ripercuotere queste forte emozioni all’interno della sua famiglia. Lei è come un muro di gomma. Tutto le rimbalza contro in modo da non colpirla, da non abbatterla nel suo intimo. Anche se con molta probabilità questa non è la verità, anzi il contrario. Gli effetti collaterali a questa sua chiusura interna saranno quelli di non farle capire fino in fondo quegli atteggiamenti positivi e spassionati di quelle poche persone che a lei tengono veramente, come la sua famiglia, Anna e il timido e impacciato Giacomo.
Giacomo. L’osservo;
quando non l’osservo mi accorgo che lo sto pensando.
Quante volte sale semplicemente le scale
parallelo a me, senza che me ne accorga?
Quante volte si gira verso di me,
verso questo angolo, senza motivo?
Quella sua faccia che sembra una partita a shangai
prima di iniziare a togliere i pezzi, cosa vorrà da me?
Fragilità, insicurezza, vulnerabilità, disprezzo, rancore. Caratteristiche contrastanti di questo personaggio così controverso ma al tempo stesso cristallino, trasparente. Sentimenti forti che si alternano ad altrettante emozioni intense come l’intuizione, la comprensione e l’amicizia, quella pura e autentica. Pagina dopo pagina ti rendi conto di quanto l’argomento trattato sia altamente serio. Ogni parola, ogni singolo pensiero è incisivo.
Come giudizio finale, giudico questo come un libro introspettivo e impegnativo, anche perché il linguaggio usato dall’autore molto spesso non è così semplice. A tratti può risultare lento e difficile da comprendere. L’attenzione da riporre nella lettura deve essere tanta. Niente distrazioni o si rischia di perdere il senso del paragrafo appena concluso e si è costretti a ripeterlo da capo. Un libro se vogliamo profondo ma al tempo stesso da comprendere bene.
Non sono sicura al 100% che questo sia un testo che potrà piacere a molti lettori. Per quanto mi riguarda se volessi riportare un esempio per quantificare il mio indice di gradimento nei confronti di questo testo, su una scala da 1 a 5 direi senza alcun dubbio 3. Una piccola via di mezzo diciamo. Né troppo né troppo poco. Come ultimo pensiero, vorrei dedicare poche parole alla copertina: questa donna così possente nel fisico ma al tempo stesso capace di far vedere a tutto il mondo che la circonda quanto possa essere leggiadro il suo essere interiore (il suo stare in punta di piede su un uovo credo che ne accentui appunto il concetto), che mostra il suo animo più nascosto che solo pochissimi eletti avranno la capacità di conoscere affondo e nella giusta prospettiva, senza cadere mai nei soliti luoghi comuni di cui il mondo molto frequentemente se ne avvale. Ripeto, questo è un libro da leggere con la dovuta attenzione e critica di giudizio. Come sempre vi auguro una buona lettura!