Magazine Diario personale
Per chi non lo sapesse spiego come funzionano. In alcuni gruppi di Anobii (social network dedicato ai libri) è possibile per gli autori aprire una discussione in cui si lancia la catena. Gli utenti interessati alla lettura del libro si mettono in lista e l'autore spedisce il volume al primo; dopodiché il primo lo spedisce al secondo e così via. Arrivati all'utlimo anello, il libro viene rinviato all'autore.
Per esperienza personale posso dire che per i lettori è una schiavitù. Infatti, da mostri insaziabili quali sono, s'iscrivono a più catene in contemporanea, pensando che tanto il loro turno per i vari libri arriverà in momenti diversi. Invece, per una sorta di legge di Murphy delle catene, accade sempre l'incontrario, e così ci si ritrova spesso nella cassetta delle lettere due o tre libri tutti assieme.
Per gli scrittori invece è uno dei modi migliori per farsi leggere e avere commenti al libro. Difatti è buon costume per chi partecipa alla catena lasciare la sua opinione sulla pagina Anobii dell'opera, come una sorta di ringraziamento per aver potuto leggere gratis (in effetti si spende solo € 1,28 di spedizione col piego di libro).
Inoltre i lettori di Anobii molto spesso sono blogger e quindi si ottengono recensioni su siti specializzati in letteratura.
In questo modo, pian pianino, si riesce a farsi conoscere in giro.
L'obiezione che si può muovere è: ma se possono leggere gratis, non compreranno mai il libro e le tue vendite saranno pari a zero.
Questo è vero solo in parte. In realtà, se nessuno ti conosce le vedite saranno pari a zero lo stesso.
La catena è un ottimo modo per mettere al corrente le persone dell'esistenza del tuo libro. Se poi piace, alcuni lo comprano comunque; ma il modo per vendere è presentazioni e fiere (e anche così si vende pochissimo), oppure librerie, per chi ha la fortuna di avere un editore con una distribuzione decente.
In conclusione, credo che la catena di lettura sia davvero un'ottima idea. L'unico rischio è imbattersi in lettori disonesti che non rispediscono mai più il libro (ma comunque è molto raro) oppure, più frequente, che le poste lo perdano.
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