Caterpillar
Creato il 19 settembre 2011 da Einzige
era partito uomo ed è tornato come misero tronco umano, senza arti, tumefatto, muto e sordo. la guerra che l’ha ridotto così è il conflitto sino-giapponese ai tempi della seconda guerra mondiale, la nazione per la quale si è ridotto in questo stato è il sommo Impero del Sol Levante. come ricompensa per le gambe, le braccia e la dignità portatagli via ha avuto tre medaglie conferite direttamente da sua maestà.
I.il dio della guerra
tema centrale del film è la ridicolizzazione dell’ultra-nazionalismo (kokugakusha nipponico), rappresentato così spregiativamente, come un carosello grottesco di vuote movenze, animato da burattini servili e patetici, per il quale le numerose scene in cui la violenza fisica dirompe- più che stridere col contesto- ne rappresentano la naturale prosecuzione. come dire che, come ineluttabile conseguenza di una mentalità tendente all’autoritarismo- sia agito che subito- e sostanzialmente spersonalizzante, si ha solo l’abominio della guerra, della violenza e dei soprusi. il luogotenente Kurokawa- il troncone umano, senza arti, muto e sordo, che è (in teoria) il protagonista della pellicola- riduce sé stesso a misero pezzo di carne ‘per servire la Nazione’, per l’onore del kokutai. ma l’Imperatore non può risarcirlo di un corpo, né, tantomeno, di una vita.
II.morire per la patria, morire per nulla
il paradosso che si consuma nel breve minutaggio del film, è il ribaltamento di ruolo subito dal luogotenente: da carnefice a vittima. se in guerra era lui a poter decidere delle sorti della gente (in special modo delle donne), al suo ritorno a casa- senza più nulla se non l’onorevole pietà dei compaesani- si ritrova a non poter avere più voce in capitolo nemmeno su sé stesso, oramai completamente dipendente dalla moglie. proprio la donna, ora, si ritroverà in un ruolo completamente nuovo, fuori dalla servizievole passività dello stereotipo femminile. ma il processo di catarsi è lungo a compiersi: ci sono gli sguardi ammirati delle persone da affrontare, che ritengono la coppia il fulgido esempio della dedizione del popola alla patria; c’è la frustrazione di un matrimonio stroncato dalla guerra; il rigetto per una sofferenza profondissima proprio perché costantemente sotto gli occhi, quotidianamente lacerante.
III.conclusione
Wakamatsu non spara gratuitamente e aprioristicamente sulla sua nazione, ma mette in evidenza gli assurdi, inconcepibili costi umani che la guerra e l’inaccettabile teoria (guerriera) del lebensraum nipponico hanno fatto soffrire al suo paese. quasi come un atto di dovere, poetico e romantico, ché- si sa- la memoria degli uomini è breve.
titolo originale: Kyatapiraun film di Wakamatsu Koji2010
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