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La trama (con parole mie): l'ormai ex villain Gru, dedicatosi alla fabbricazione di dolci e alla sua vita da padre, è contattato da un'organizzazione segreta che si occupa della cattura di supercriminali in modo da dare il contributo ad un'indagine legata ad un misterioso siero trafugato da una base artica. Ad affiancarlo nella missione l'esplosiva e solare agente Lucy, pronta a provocare nel cuore di Gru un vero e proprio terremoto e che potrebbe, per la seconda volta dopo l'arrivo delle bambine, sconvolgere la sua vita di solitario: nel frattempo, a minacciare il mondo e le esistenze dei protagonisti, è il ritorno sulle scene di un ex "cattivissimo" dato per morto.Ma è davvero il famigerato El Macho, quello da temere?O Gru muove i suoi sospetti solo per gelosia nei confronti della cotta che la più grande delle sue ragazze pare aver preso per il figlio del suddetto supercriminale?
In casa Ford ricordavamo poco o niente di quella sera dell'ormai non più vicinissimo novembre duemiladieci che vide me e Julez affrontare la visione carica di aspettative di Cattivissimo me: probabilmente perchè la signora Ford si addormentò prima della metà della pellicola ed io resistetti a stento constatando quando grande fosse l'occasione che ci si era giocata con una materia che, seppur lontana dagli standard pixariani, avrebbe potuto comunque portare alla realizzazione di qualcosa di a suo modo unico.
Ovviamente, a distanza di tre anni e memori dell'esperienza con il primo capitolo, le aspettative per il numero due del brand, trascinato dai consueti trailer puntati - in pieno Era glaciale style - tutti sui Minions di Gru, erano decisamente basse, e come spesso accade in questi casi sono state almeno in parte disattese in positivo: grazie, infatti, ad un lavoro decisamente migliore sul protagonista e sul suo ruolo di ex cattivo intimidito dalle donne, alla presenza delle splendide bambine - una delle poche note davvero positive del primo film - ed alle prime preoccupazioni di Gru come padre posto innanzi ai "drammi" dell'adolescenza della figlia maggiore - con tanto di prima cotta -, tutto pare assumere una valenza che porta Cattivissimo me 2 più dalle parti della commedia incentrata sulle famiglie disfunzionali che sul film d'animazione di matrice supereroistica, nonostante le parti action risultino assolutamente ed inevitabilmente create ad arte per lo sfruttamento del dal sottoscritto tanto detestato 3D.
Azzeccati anche, oltre ai protagonisti e ai sempre divertenti e già citati Minions, i comprimari, dall'incontenibile Lucy - davvero niente male nelle sue esibizioni di tecniche di arti marziali - a El Macho - del resto, anche nel primo capitolo l'antagonista finì per divertire più del riluttante "eroe", passando per Paulito, gallo mascotte di El Macho già entrato di diritto nell'Olimpo dei personaggi cult di questo duemilatredici.
Senza dubbio l'approccio alla visione non deve sottintendere la scoperta di chissà quale gioiellino del genere o titolo innovativo destinato a lasciare un segno nella Storia della settima arte, la sceneggiatura è giocata - come spesso accade per i titoli d'animazione - sulle singole sequenze più che sul loro insieme, tutto appare fin troppo semplice e sbrigativo ed il risultato è senza dubbio subordinato più all'apparenza che alla sostanza, eppure parliamo di un film che si lascia guardare senza difficoltà, decisamente divertente e buono per solleticare riflessioni sul rapporto tra genitori e figli - i distributori e produttori dei buoni, vecchi cartoni animati devono aver capito che, dovendo portare in sala la prole, anche i genitori finiscono per desiderare che qualcosa rimanga, alla fine della visione, fosse anche solo la sensazione di aver preso parte alla "gita" al Cinema, invece che aver fatto semplicemente da spettatori, o peggio, da autisti ed accompagnatori -.
Considerato quanto sia ormai articolato il settore dedicato all'animazione, e quanto complesso sia centrare il bersaglio con un prodotto che abbracci generazioni, esigenze e gusti diversi, lavori come questo, tutto sommato, finiscono per essere utili ai registi che verranno per trovare la formula giusta in grado di colpire immaginari a volte agli antipodi che di fronte ad uno schermo, seduti gli uni accanto agli altri, finiscono per incontrarsi grazie alla magia di qualche sogno un pò troppo colorato.
MrFord
"Hey! Hey! Hey, hey, hey!
Macho, macho man (macho man)
I've got to be, a macho man
Macho, macho man
I've got to be a macho!"Village People - "Macho man" -
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