Cattura dei boss mafiosi, Ingroia strapazza La Russa a Otto e Mezzo

Creato il 15 gennaio 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

I raffinati – e gli avversari – lamentano il fatto che un magistrato dia le dimissioni e subito dopo diventi un candidato politico. Antonio Ingroia però tale era considerato da tempo. E nella sua azione di magistrato è stato ostacolato e attaccato senza neppure motivazioni esplicite da parte di Scalfari e La Repubblica, quando si parlava delle intercettazioni telefoniche in cui era casualmente capitatato Giorgio Napolitano.

Antonio Ingroia

Se non Ingroia qualcuno doveva riempire il vuoto a sinistra: se la destra esige rappresentanza parlamentare, avendo elettori, perché la sinistra no, avendone non di meno, anche senza i favori che gli ex An hanno ricevuto da Berlusconi?

Uno di questi favoriti è Ignazio La Russa. Ha la competenza per fare il ministro della della Difesa? Non sembra proprio. E’ più preparato sull’Inter. Il capo dello stato è anche capo delle Forze Armate. Eppure La Russa ha parlato spesso come avesse i poteri di Napolitano, il quale per misteriosi motivi non ha fatto nulla per ostacolare i comportamenti incostituzionali di Berlusconi.

Nella trasmissione Otto e Mezzo di ieri sera Antonio Ingroia (Rivoluzione civile) ha smentito uno dei tanti slogan del Pdl e della Lega, ovvero la cattura di 28 sui 30 boss mafiosi latitanti più pericolosi.

Una medaglia d’oro che Maroni e l’intero centrodestra si sono appuntati al petto senza averne alcun merito.

Antonio Ingroia, sentendo La Russa ripetere la filastrocca annosa di Maroni (“merito del governo la cattura dei boss” ecc.) ha spiegato quel che ogni italiano comprende da sè. Ma lo ha fatto elargendo sorrisi divertiti, senza cattiveria, né ostilità né sangue cattivo.

Le catture dei boss sono state compiute dalle forze dell’ordine, non dal governo, e nemmeno su disposizione né in base a leggi del governo Berlusconi (il centrodestra dimentica che è il Parlamento in democrazia a fare le leggi: in dittatura le fa il governo, questo dev’essere chiaro se vogliamo evitare la dittatura).

E’ una legge di Pio La Torre del 1982 che ha consentito le catture dei boss. Anche le confische delle proprietà dei boss sono state effettuati dalla magistratura, che in Italia grazie alla Costituzione è indipendente e non prende ordini né direttive dal governo. Pio La Torre fu ucciso dalla mafia, guarda caso.

Finalmente un po’ di chiarezza.

Va ricordato, tanto per distinguere potere del Governo (esecutivo) e del Parlamento (legislativo), che Hitler con una semplice legge votata dal Parlamento tedesco fece in modo che il Parlamento stesso attribuisse il potere legislativo al governo, cioè al potere esecutivo. Con un’altra legge il capo del governo si vedeva riconosciuti i poteri del presidente della Repubblica.

Così nacque una dittatura, perché in quella democrazia “non si poteva governare”. Berlusconi ha ripetuto, volente o nolente, la stessa argomentazione di Hitler, in contesti molto diversi, ma con la stessa voglia di potere, anche se oggi nessun commetterebbe i crimini di Hitler. La politica si è evoluta e sa essere crudele in modo più sofisticato.


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