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Cattura della CO2: a Brindisi il primo impianto. E' questa la soluzione?

Creato il 01 marzo 2011 da Howtobegreen

Cattura della CO2: a Brindisi il primo impianto. E' questa la soluzione?

Cattura e sequestro della CO2, impianti CCS.. tanti modi per definire la stessa tecnologia. Oggi a Brindisi è stato inaugurato uno tra i primissimi impianti in Europa, ed il primo in Italia, ad aver installato un impianto di cattura e sequestro dell’anidride carbonica in uscita dai fumi della centrale termoelettrica (vedi foto 2).
Si tratta di un prototipo con cui Enel avvia il primo test della tecnologia "annulla emissioni" sostenuta dall’Europa (finanziato con 100 milioni di Euro che entrerà in esercizio dal 2012, e le attività preliminari alla realizzazione di un impianto dimostrativo a Porto Tolle, dove è in corso la riconversione a carbone).
Il progetto prevede il trasporto e lo stoccaggio dell’anidride carbonica sequestrata presso la centrale elettrica di Brindisi (sito di Cortemaggiore - Piacenza) dove sarà "iniettata e immagazzinata" nel sottosuolo, in un giacimento di gas esaurito e già utilizzato per lo stoccaggio di metano.
Si stima che il nuovo impianto sarà in grado di rimuovere 2,5 tonnellate di CO2 l’ora, circa 20 mila tonnellate all’anno di anidride carbonica e di liquefarle, stoccandole nei campi Eni di Cortemaggiore.
BELLA NOTIZIA PER L’AMBIENTE? Non tanto.
Questo processo non solo è molto dispendioso dal punto di vista energetico (ovvero richiede una grande quantità di energia per il processo di separazione della CO2 e il relativo stoccaggio) ma lo è anche dal punto di vista economico: servono incentivi e finanziamenti pubblici.
Quindi una centrale elettrica utilizzante combustibili fossili associata ad un impianto CCS porterà a queste conseguenze:
- bruciare più carburante per avere l’energia necessaria per stoccare la propria CO2
- finanziamenti per rendere "sostenibile" il processo dal punto di vista economico
- utilizzare risorse e materiali per realizzare l’impianto di cattura
- utilizzare come depositi giacimenti sotterranei che potrebbero dar luogo a pericolose fuoriuscite future di gas.
Conviene allora? Io non credo. Anche perchè le parole del presidente Fulvio Conti (amministratore delegato Enel) sono molto chiare: "questa tecnologia ci permette di continuare ad utilizzare combustibili fossili".
A mio avviso, questa frase deve far riflettere profondamente. "Continuare a utilizzare combustibili fossili" significa CONTINUARE A DIPENDERE DA TECNOLOGIE E FONTI DI ENERGIA DEL SECOLO SCORSO E CHE IL MONDO DEVE IN TUTTI I MODI SUPERARE.

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