Cause dell’insonnia: per dormire devi “spegnere” il cervello

Scritto da: Luisa Cassarà 3 marzo 2014 in Salute e benessere Inserisci un commento 2 visite

Quando contare le pecore non basta

Chiunque si sia ritrovato a trascorrere più di una notte in bianco, sa bene quanto sia difficile capire in modo esatto quali siano le cause dell’insonnia: studi e ricerche ci hanno dimostrato più di una volta che il riposo notturno è importante, ma quella che per molti è un’attività del tutto naturale per alcuni è un vero e proprio miraggio. Inutile leggere, inutile tentare concentrarsi sul sonno: la rincorsa dei sogni può diventare un incubo. L’ultimo approfondimento in merito è stato compiuto presso l’università statunitense Johns Hopkins, nel Maryland: secondo i ricercatori, l’insonnia non è un “semplice” disturbo, bensì una condizione del cervello, che non riesce a spegnersi. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Sleep e si unisce ad altre che già in passato hanno inserito tra le principali cause dell’insonnia proprio un’iperattività della nostra mente.

Iperattività del cervello e cause dell’insonnia

Chi soffre di insonnia cronica mantiene acceso il proprio cervello 24 ore su 24 ed ha una mente più plastica ed attiva, che si adatta ai cambiamenti più facilmente di quella di quanti dormono senza problemi. Lo studio ha analizzato l’attività cerebrale di 28 soggetti adulti, dei quali 18 affetti da insonnia cronica, i quali hanno dimostrato di avere una corteccia motoria più “plastica”, cioè adatta ai cambiamenti. In generale, è stata evidenziata una maggiore eccitabilità dei loro neuroni, ad ulteriore supporto della tesi che tra le cause dell’insonnia vi sia un sovraccarico nell’elaborazione delle informazioni, che interferisce con il sonno. Non si può ancora stabilire quale sia l’origine dell’aumento della “plasticità” cerebrale e se questa si possa effettivamente additare come causa prima del disturbo, ma quanto emerso dalla ricerca può tornare utile per sviluppare nuovi metodi di cura. L’insonnia colpisce tra il 10% ed il 15% della popolazione italiana ed è un disturbo più diffuso di quanto non si possa immaginare.

Che la cura sia quindi provare a spegnere il cervello? Facile a dirsi, non è per nulla facile a farsi.

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