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CAVA MANARA (pv). Le proposte del Comune per risolvere il problema dello sfratto ma il rischio resta.

Creato il 23 febbraio 2016 da Agipapress
CAVA MANARA (pv). Le proposte del Comune per risolvere il problema dello sfratto ma il rischio resta. CAVA MANARA (pv). Sfratto prorogato di quindici giorni per la famiglia tunisina che vive in una casa di una frazione del paese ed è in arretrato con l’affitto da mesi (leggi qui). L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Michele Pini ha già messo in campo una serie di aiuti e prospettato due soluzioni abitative alternative, ma l’accordo con la famiglia non è ancora stato raggiunto.
La situazione di disagio è nota ai servizi sociali del Comune che nei mesi scorsi ha già aiutato la famiglia sotto vari fronti: “Abbiamo anticipato due mesi d’affitto, abbiamo erogato un ulteriore contributo per pagare le bollette del gas e abbiamo sgravato la famiglia dai costi scolastici dei due minori” spiega l’assessore ai servizi sociali Pierangela Cei. La famiglia, composta dai genitori e da due figli che frequentano le scuole del paese, non ha attualmente alcun reddito, le entrate economiche del padre, che faceva il muratore, sono infatti venute meno con la crisi economica degli ultimi anni. 
CAVA MANARA (pv). Le proposte del Comune per risolvere il problema dello sfratto ma il rischio resta.Il Comune di Cava dispone di alcuni alloggi ma attualmente sono già tutti occupati, la famiglia tunisina inoltre non sembra aver mai fatto domanda per entrare nella graduatoria per ottenere un’abitazione a Cava Manara. 
Il sindaco riprende le parole dell’assessore Cei affermando che fin dai mesi scorsi c’è stato un lavoro intenso anche da parte degli uffici per proporre delle soluzioni all’imminente sfratto: “Abbiamo trovato due case, una a Sommo a tariffa agevolata e una a Zinasco a titolo gratuito, ma per ora le nostre proposte sono state rifiutate”; la famiglia non possiede automobile e lamenta difficoltà a spostarsi nel territorio, anche nell’accompagnare a scuola i bambini, 
“Abbiamo allora proposto di farci carico del trasporto scolastico dei ragazzi a nostre spese ma anche qui non abbiamo trovato una risposta positiva”.
Temporaneamente la famiglia rimarrà nell’abitazione attuale ma l’8 marzo l’ufficiale giudiziario tornerà per lo sfratto definitivo. 
Sul piatto ci sono due soluzioni concrete, continua il sindaco, soddisfatto del risultato, alla luce anche del periodo difficile in cui molti proprietari non sono più disposti ad affittare per paura di non riscuotere più gli affitti: “Il diritto alla casa deve essere garantito ma è anche corretto che i proprietari percepiscano l’affitto che gli spetta” conclude Pini.
Luca Drisaldi

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